Red Canzian, ex Pooh: “Ho rischiato di morire”, poi il commovente ricordo di Stefano D’Orazio
Red Canzian ha partecipato alla puntata di Verissimo trasmessa domenica 7 novembre. L'artista ed ex membro dei Pooh ha ricordato Stefano D'Orazio a un anno dalla sua morte. Poi, ha raccontato quando – nel 2015 – rischiò la vita per via della disseccazione aortica. Quindi, ha svelato come riesce ad affrontare la quotidianità con il sorriso.
Il ricordo di Stefano D'Orazio
Red Canzian ha ricordato Stefano D'Orazio. Dopo avere espresso il dolore che ancora prova al pensiero che l'amico non ci sia più, ha ricordato uno degli ultimi incontri avuti con lui, quando notò che non stava bene. L'artista – che nonostante non faccia più parte dei Pooh, li considera ancora come la sua famiglia – ha dichiarato:
”È un male puro sapere che proprio in questi giorni, un anno fa, se n'è andato Stefano. Faccio una fatica immensa perché lui era un po' il mio complice. È strano. Il fatto che lui sia andato via, mi ha fatto chiudere questa storia (con i Pooh, ndr). Per una forma di rispetto, non riuscirei a salire sul palco che abbiamo costruito noi quattro. Mi manca il suo sorriso. A giugno dell'anno scorso, prima di andarsene, venne in studio. Stavo preparando un concerto e volevo fare un duetto a distanza con lui. Doveva fare il filmato che poi avremmo sincronizzato. Non stava bene già allora. Un male che non avrebbe prodotto quello che poi il Covid ha prodotto. L'ho visto che non stava bene, faceva fatica a camminare. Nonostante questo era così ironico con se stesso. Mi manca il suo sorriso e il suo modo di lavorare. Era un romano con la sindrome di un veneto, lavorava come un pazzo, sempre. Era creativo".
Red Canzian ha rischiato la vita per una disseccazione aortica
Infine, Red Canzian è tornato con la mente a ciò che gli accadde nel 2015. Mentre era in albergo avvertì un fortissimo dolore al petto. Ancora oggi, l'artista è convinto di essere vivo per miracolo. Ecco quanto ha raccontato a Silvia Toffanin:
"Ho rischiato la vita. Ho avuto una disseccazione aortica. Una cosa molto pericolosa. Ero in albergo e al mattino alle 7, ho sentito un colpo sul petto, come se mi avesse investito un camion. Un dolore che non puoi raccontare. Troppo forte per sopravvivere. Ho chiamato un mio collaboratore, che era anche un medico, che è stato bravissimo. Mi ha messo su un taxi, senza neanche aspettare di chiamare l'ambulanza, e mi ha portato in un ospedale che era vicinissimo. Mi hanno trasferito in un altro ospedale. Ho incontrato un medico meraviglioso che mi ha operato alle 08:30 di sera. L'operazione è durata 8 ore ed eccomi qua. Ho sempre affrontato la vita, tanto non siamo noi a decidere come andrà. Possiamo solo indirizzarla e di certo la indirizzi meglio se sorridi, se credi nei tuoi sogni, se ti dai da fare. Non mi sono mai annoiato in vita mia, di questo sono orgoglioso".