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Record per Un posto al sole, 5000 puntate l’11 maggio e 30 milioni di spettatori

Un posto al sole taglia un traguardo importante. La soap opera italiana più longeva della televisione ha festeggiato le 5000 puntate l’11 maggio 2018. Oltre 30 milioni di spettatori in tutto il mondo per la fiction partenopea di Rai3 la cui prima puntata andò in onda il 21 ottobre del 1996. E l’occasione è stata festeggiata con uno speciale ritorno.
A cura di Stefania Rocco
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Un posto al sole stabilisce l’ennesimo record. La soap opera di Rai3 ha tagliato il traguardo delle 5000 puntate l’11 maggio scorso, confermandosi tra le fiction italiane più longeve di sempre. Un progetto che vanta 30 milioni di spettatori in tutto il mondo, 10 milioni soltanto in America. La prima puntata di UPAS andò in onda il 21 ottobre del 1996. Numerosi sono i personaggi del cast originario che ancora oggi continuano ad animare le vicende di Palazzo Palladini.

Il ritorno di Rita, moglie scomparsa di Raffaele

Per celebrare tale record, oltre alla puntata speciale della durata di un’ora andata in onda l’11 maggio, gli autori della longeva soap opera hanno pensato a un inaspettato ritorno, quello di Adele Pandolfi, l’attrice che vestiva i panni della scomparsa Rita, moglie di Raffaele Giordano. Il personaggio interpretato dall’attrice napoletana uscì di scena il 27 novembre del 2000. Morì per un colpo di pistola. Quel lutto rischiò di far impazzire l’inconsolabile marito.

Adele Pandolfi e quell’abbandono mai accettato

Intervistata da Vanity Fair, l’attrice che prestò il volto a Rita Giordano ricorda con nostalgia il momento in cui dovette abbandonare la soap opera per una precisa scelta autoriale, un colpo di scena cercato che sconvolgesse gli appassionati della serie. Quell’uscita, però, ad Adele fece male, come ricorda oggi: “Molti pensano che fossi stata io a scegliere di andarmene, che mi fossi scocciata ma non è così, non è mai stato così. Era semplicemente scritto che il mio personaggio dovesse morire. È stato detto tanto, sono stata nell’occhio del ciclone della Rai per un bel po’. Qualcuno ha anche rubato una mia confessione a una festa riportando tutto ai giornali, scrivevano che avessi litigato con qualcuno, ma non era vero. […]Di sicuro non l’avrei fatta morire. Il mio personaggio funzionava, tutt’oggi ancora non me lo spiego. Potevano farmi uscire in un altro modo giusto per rimescolare un po’ le carte e poi farmi tornare come è successo con altri colleghi. Lo trovo ingiusto, perché farmi addirittura morire?”.

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