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Raoul Bova e Luca Argentero ospiti al Tg1 delle 20: perché?

Durante quello che dovrebbe essere concepito come il più imparziale, autorevole ed esaustivo spazio informativo della giornata, i due attori incolpevoli vengono ospitati per parlare del loro nuovo film. Tralasciando il commento populista del contribuente che paga il canone, chi ha assistito alla scena non si è sentito in imbarazzo?
A cura di Andrea Parrella
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Chiariamoci anticipatamente, questa piccola considerazione non è dettata da odio contaminato da invidia nei confronti di Luca Argentero e Raoul Bova, due personaggi nei confronti dei quali è giustamente veicolata una buona percentuale di Desiderio Femminile Interno nazionale. Da uomo lo riconosco, anzi, loro possono risultare pure simpatici, oltre che trasversalmente fighi. 30 settembre 2014, immaginatevi di piazzarvi davanti alla tv alle 8 della sera, dopo una giornata di lavoro durante la quale non avete avuto il tempo di capire per quale motivo il mondo del lavoro stesse cambiando con l'intenzione del Pd di abolire l'articolo 18. Siete spinti dall'inspiegabile eppur forte desiderio di sapere tutto, ma proprio tutto l'essenziale si sia verificato durante il corso della giornata. Immaginatevi, quindi, di accendere il televisore e lasciare che di default il mezzo vi porti su Rai 1 (o magari scegliere il Tg1 consapevolmente, perché no?). A questo punto, dopo venticinque minuti di notizie e reazioni di palazzo alle notizie, il servizio sulle pistole elettriche come nuovo rimedio per le forze dell'ordine e i "doverosi" auguri a Monica Bellucci per il suo compleanno, fanno irruzione in studio, di fronte all'irreprensibile Francesco Giorgino, due tipi in giacca e cravatta che capisci siano, per l'appunto, Luca Argentero e Raoul Bova. Ovvio che lo capisci dopo aver strabuzzato gli occhi ripetutamente, perché nel frattempo ciò che non riesci a capire è cosa c'entrino con le notizie sull'Isis che ti aspetti di sentire Luca Argentero e Raoul Bova (salvo il fatto che siano vestiti di nero, possibile fil rouge interpretativo).

A questo punto Giorgino, lasciandosi fagocitare dallo spirito di Vincenzo Mollica, durante i titoli del tg1 presenta il loro nuovo film "Fratelli Unici" come Una storia sentimentale che parla di perdono e, una volta in studio, apre a grandi temi con argomentazioni e domande di questa levatura: "A volte l'amore tra fratelli non è una cosa scontata […] Fra i due chi è il più capriccioso dei fratelli? […] Il film parla di uno dei valori scomparsi dalla nostra società, il valore del perdono: chi di voi due è riuscito a perdonare più dell'altro?". Lasciamo perdere la trascrizione delle risposte di Bova e Argentero, tutti e due apparentemente e doverosamente in soggezione, gli impavidi possono gustarsi la puntata cliccando qui.

Ora, la polemica potrebbe apparire sterile, basata sul solito sottofondo populistico di chi paga il canone e non accetta che in uno spazio informativo pubblico si possano sottrarre anche solo 30 secondi all'informazione vera. Al contempo qualcuno che si è ragionevolmente arreso potrebbe ribattere dicendo che al Tg1 questa cosa accada da anni e che il tema sia dunque desueto. Allora, scanso equivoci, facciamo che, per rendere il senso di fastidio provato, decido di non chiudere questa dissertazione con le opportunistiche quanto palesi e sacrosante domande tipo Perché Argentero e Bova vengono ospitati durante il Tg1 delle 20? – oppure –  Perché parlano della loro commedia durante quello che dovrebbe ritenersi ed essere concepito come lo spazio informativo più autorevole, imparziale e, soprattutto, esaustivo della giornata? – o infine – E' davvero questa la collocazione più adatta per la presentazione di un film?. Al contrario mi limiterò a lasciar gravitare nell'aere un semplice quesito, rivolto alle decine di migliaia di telespettatori che, loro malgrado, hanno dovuto assistere alla scena: "Non vi siete sentiti maledettamente in imbarazzo?". Bene, se fosse successo, allora ci saremmo intesi alla perfezione.

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