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Qui Radio Londra: Ferrara sarà la voce della destra su Rai 1

Giuliano Ferrara torna con Qui Radio Londra su Rai 1 dopo il Tg di Minzolini: sarà la voce della destra in tv.
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Giuliano-Ferrara radio londra

Da oggi 14 marzo 2011 inizierà Qui Radio Londra, il talk politico nella fascia preserale di Rai 1 che andrà in onda proprio al termine del Tg 1 di Minzolini nella fascia che era occupata da Il Fatto di Enzo Biagi.

E il programma di Ferrara sarà solo il primo previsto in partenza sulla Rai per controbilanciare i programmi di informazione in mano alla sinistra (Santoro di Annozero, Fazio, Floris &co): presto partirà anche il nuovo programma di Vittorio Sgarbi e un nuovo appuntamento in prima serata per Bruno Vespa e in questo modo la destra avrà programmi in cui poter dare il suo punto di vista.

Ferrara nella presentazione di Qui Radio Londra durante il Tg1 del 13 marzo 2011, subito ha attaccato i magistrati dicendo: "I magistrati sono soggetti alla legge". Il riferimento è al discorso di Antonio Ingroia, sostituto procuratore di Palermo che si è opposto alla riforma della giustizia, e il direttore de "Il Foglio" ha aggiunto: "Difficile difendere la costituzione e contemporaneamente fare un comizio in piazza contro una legge all'esame del Parlamento". E poi si rivolge a Napolitano dicendo che dovrebbe intervenire perchè i magistrati non possono fare dei comizi pubblici.

Giuliano Ferrara dice che il suo programma ha una precisa identità che va al di là del politicamente corretto e dice: "Tutti dicono che non sono schierati. Santoro non è schierato, Lerner non è schierato, la Dandini non è schierata, Floris non è schierato. Io invece, lo confesso, sono un po' schierato. Penso che il paese abbia una storia e dentro questa storia bisogna, con rispetto per gli altri, rappresentare con onestà ciò che si pensa". E si era capito benissimo perchè lo si era scelto per fare questo programma in una fascia oraria seguitissima.

Il giornalista promette che Qui Radio Londra sarà uno spazio a difesa del premier Silvio Berlusconi che durerà per circa due anni.

Insomma una ulteriore corrente di destra arriverà in televisione e non siamo certi che ce ne fosse davvero bisogno visto.

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