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“Quel buco era per me”, Brumotti mostra il foro di proiettile sull’auto dopo l’aggressione

In seguito all’aggressione subita insieme alla troupe di Striscia a Palermo, Brumotti rassicura i fan sulle sue condizioni e mostra una foto del foto provocato dal proiettile sparato contro la loro auto.
A cura di Andrea Parrella
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Vittorio Brumotti si serve di Instagram per parlare ai suoi fan e rassicurarli, dopo l'aggressione subita nel pomeriggio da parte di un gruppo di persona nel quartiere Zen di Palermo. Con un post in cui mostra la foto del foro provocato dal proiettile sparato contro la troupe di Striscia sull'auto blindata in cui si sono rifugiati, l'inviato sottolinea il rischio corso durante la realizzazione del servizio per il tg satirico. "Quel buco era per me", scrive Brumotti, con un riferimento chiaro ai contenuti del servizio che si vedrà nei prossimi giorni a Striscia.

Brumotti aggredito a Palermo

Vittorio Brumotti è stato aggredito insieme alla troupe che lo accompagnava nel quartiere Zen 2 di Palermo domenica 25 febbraio: è accaduto mentre Brumotti stava cercando di documentare come viene gestito lo spaccio di stupefacenti. Improvvisamente, usciti dall'auto, lui e i suoi collaboratori sono stati accerchiati da un folto gruppo di residenti del quartiere (qui maggiori dettagli sull'accaduto).

Salvi grazie all'intervento della Polizia

Gli inviati di Striscia sono rientrati nell'auto blindata per ripararsi dagli aggressori, quando il tetto della vettura è stato sfondato da un pesante blocco di cemento lanciato da un piano alto di una casa. Poco dopo la portiera è stata perforata da un colpo di arma da fuoco, sembra di calibro 12 (lo sta esaminando la polizia). Brumotti e i suoi collaboratori sono riusciti a mettersi in salvo solo grazie all'intervento della polizia e dei carabinieri. E' stato grazie al provvidenziale intervento delle forze dell'ordine che nessun membro della troupe non ha riportato ferite.

Le precedenti aggressioni a Brumotti

Non si tratta della prima volta che l'atleta e gli operatori del tg satirico di Canale 5 rischiano la loro incolumità per mostrare lo spaccio di droga in alcuni punti nevralgici delle grandi città italiane. Era accaduto anche a Napoli nelle scorse settimane, quando l'auto blindata era stata attaccata da alcune persone a Scampia.

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