Quando Enrico Lucci rese immortale il principe Giovanelli
Il principe Carlo Giovanelli è morto il 25 settembre, a 74 anni. La sua notorietà è andata ben oltre la dinastia millenaria che lo precedeva, visto che Giovannelli si era imposto soprattutto come grande frequentatore di eventi e party della capitale romana, diventando un personaggio praticamente imprescindibile in quell'ambito. Ma basta una ricerca approssimativa su Google per capire che il principe Giovanelli si sia guadagnato l'immortalità definitiva dopo il memorabile servizio di Enrico Lucci alla prima della Scala nella stagione 2009-2010 de Le Iene. Si tratta di uno dei pezzi di televisione più rievocati dei tempi recenti e forse il più celebre dell'ex inviato de Le Iene (secondo, forse, solo a quello che diede lustro all'indimenticabile Tony Randine).
Il servizio di Enrico Lucci alla prima della Scala
Lucci si appostava all'esterno della Scala cogliendo come presupposto una notizia che circolava in quei giorni, relativa al rilancio e la rivalutazione dei dialetti come elemento culturale identitario. Un assist per approcciarsi in romanesco spinto agli ospiti della lussuosa e opulenta serata, creando l'immediata opposizione tra la rispettabilità delle donne vestite in modo stravagante che uscivano dalle auto e la volgarità della parlata.
Il momento migliore del servizio de Le Iene è proprio l'arrivo del principe Giovanelli, accolto con l'oramai proverbiale "Eccolo qua, er principe de ‘sto cazzo" e al quale quel genio di Lucci fa la domanda che, a posteriori, tutti avrebbero voluto fargli con la stessa schiettezza: "Ma tu ‘ndo ‘i pigli i sordi pe' campa'?". La risposta di Giovannelli ("boh, non lo so, mi arriveranno dal cielo, con l'acqua") non fu da meno, inserendo il siparietto nella storia delle Iene e del piccolo schermo. Anche e soprattutto per momenti come questo Lucci mancherà a Le Iene (è passato a Rai 2 dicendo addio allo storico programma) così come, dopo la sua morte, Carlo Giovanelli mancherà a tutti noi.