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Pupo: “Nani uniti contro Flavio Insinna. Mi sono sentito offeso, potrei chiedere i danni morali”

Tra il serio e l’ironico, Pupo ha detto la sua sulla diatriba tra ‘Striscia la Notizia’ e Flavio Insinna. Il cantante dice di essersi sentito offeso dal fatto che il presentatore abbia definito “nana”, la concorrente della Valle D’Aosta e non esclude l’eventualità di costituirsi parte civile per chiedere i danni morali.
A cura di Daniela Seclì
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Nella diatriba tra ‘Striscia la Notizia‘ e Flavio Insinna, ha preso la parola anche Pupo. Il cantante sembra schierarsi dalla parte del Tg satirico. Ne ha parlato nella rubrica ‘Dolce e un po' salato', che cura per il quotidiano La Nazione. Le scuse del presentatore, a suo dire, non basterebbero:

"Ciò che mi ha dato più fastidio della diatriba Insinna Vs Striscia non è l'ipocrisia, l'arroganza e nemmeno le scuse, non si sa quanto siano poi sincere. A queste cose, noi del mondo dello spettacolo, purtroppo siamo abituati. Ciò che invece mi ha colpito è l'accanimento di Flavio Insinna verso la già naturalmente colpita categoria dei nani. Io che, pur essendo il più alto della specie, ne faccio comunque parte, mi sono sentito coinvolto e offeso".

"Vorrei costituirmi parte civile"

Quindi è tornato con la mente a Rosy Seracusa, la concorrente della Valle D'Aosta, che in un fuori onda è stata definita ‘nana' da Flavio Insinna. Pupo si è detto pronto a costituirsi parte civile e a chiedere al presentatore i danni morali:

"Ho addirittura pensato, nel caso la ‘povera' "Nana Muta" della Val D'Aosta decidesse di adire per le vie legali, di costituirmi parte civile e chiedere a Flavio Insinna i danni morali. Quest'ultimo, più che una punizione dalla Rai, meriterebbe di vivere da nano, minimo per un anno. Sono sicuro che questa esperienza lo renderebbe migliore".

"Flavio è Insinnolo, il nano imprevedibile e incazzoso"

Le sue parole, però, potrebbero essere semplici battute, come precisa in un passaggio successivo: "Detto ciò, mettendo da parte le battute e tornando alle trappole, invito tutti gli addetti ai lavori che sono in possesso di registrazioni ‘scottanti', che riguardano i divi nostrani, a tirarle fuori. La gente vuole vederci chiaro, sapere di che pasta sono fatti i loro beniamini. Nessuno di noi può più permettersi di offendere e umiliare pubblicamente, i propri colleghi e compagni di lavoro. La stanchezza e lo stress che a volte prendono il sopravvento sul luogo di lavoro, a differenza dei compensi, sono uguali per tutti". Infine ha concluso lanciando su Twitter l'hashtag #NaniUniti:

"D'ora in poi non chiamerò più Flavio con il suo vero nome. Lo chiamerò Insinnolo, l'ottavo nano. Quello imprevedibile e incazzoso".

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