Pippo Baudo: “Vorrei tornare a condurre, in tv gente impreparata”
Pippo Baudo vorrebbe tornare in tv. Il grande conduttore televisivo che detiene il record di conduzioni del Festival di Sanremo, avendolo presentato per ben 13 volte, e che ha lavorato in Rai per ben 54 anni, ha rilasciato un'interessante intervista a Tv Sorrisi e Canzoni dove ha spiegato il perché non sia tornato in tv, magari con un programma tutto suo. In realtà, recentemente, è diventato giurato di "Si può fare!", la fortunata trasmissione trasmessa sulla rete ammiraglia della tv di stato e condotta da Carlo Conti, fino a poco tempo fa alla guida de "L'Eredità" e il prossimo anno al timone della kermesse musicale di Rai 1. Baudo, ha fatto subito un resoconto della sua carriera, del suo trascorso televisivo e ha ammesso che "nel suo passivo non ci sono stati grandi flop". I suoi sono stati gli anni d'oro della tv di stato, il momento in cui la televisione nasceva e si proponeva al pubblico italiano nelle sue più svariate forme (oggi, invece, con l'avvento del digitale terrestre, l'offerta televisiva è certamente più variegata, i programmi sono diventati via via meno "generalisti" e più "di nicchia" e le pretese del pubblico sono cresciute). Quello che più non è piaciuto a Baudo è la cosiddetta "malattia del giovanilismo" che avrebbe "portato in tv gente impreparata": questo perché ci sarebbe "la voglia di sperimentare il nuovo".
Non bisogna improvvisare, anzi. Oggi che la concorrenza è spietata, i giovani andrebbero formati:
Anche io dico che bisogna cercare nuovi talenti ma poi bisogna pure prepararli. In questi giorni, ad esempio, ho scoperto che Alessandro Cattelan è bravissimo. Ma lo è altrettanto Raffaella Carrà e, solo dopo un bel po' di tempo, qualcuno si è improvvisamente accorto che può ancora fare televisione.
A "Si può fare" si sente come a casa anche grazie alla presenza di Carlo Conti:
Lo devo ringraziare perché mi ha chiamato e mi ha dato pieni poteri. Mi sto divertendo, c'è un clima di grande allegria. Per me si tratta di una nuova esperienza.
Il suo sogno rimane quello di tornare in Rai:
Prima o seconda serata non fa poi tanta differenza. Ho tante capacità che si possono adattare alle esigenze della Rete.
Si augura che venga interrotta l'importazione di format che "rende gli autori dei semplici adattatori, ai quali si chiede di non modificare più di tanto l'impostazione originale". Il trucco, invece, sarebbe quello di autori che "si chiudono in una stanza e ne escono solo quando hanno avuto una buona idea".