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Pippo Baudo: “Spero che Papa Francesco conceda la comunione anche a noi divorziati”

Pippo Baudo ha rilasciato forti dichiarazioni riguardo la rigidità della Chiesa sul tema degli uomini separati esclusi dal momento dell’Eucarestia. Il noto conduttore vorrebbe di nuovo prendere la Comunione senza le attuali resistenze ecclesiastiche.
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Pippo Baudo si confessa sulle pagine del settimanale "Oggi", in edicola da domani mercoledì 19 giugno 2013. Tornato a condurre il programma "Il viaggio" su Rai3, il conduttore catanese ha incontrato a Roma quattro esponenti delle tre religioni monoteiste: Cristiani, Ebrei e Musulmani. Per l'occasione ha rilasciato quest'intervista dove parla anche di sé, del senso del sacro e del rapporto con la Chiesa.

Diciamo che sono praticante all'italiana, vado alla messa tutte le domeniche. Ho molto sofferto per il rifiuto della Chiesa di farmi partecipare all'Eucarestia. So che ad altri divorziati hanno concesso "deroghe", e mi riferisco a Silvio Berlusconi e a Pier Ferdinando Casini. Ma io per anni mi sono sentito messo da parte… Confido molto in Papa Francesco, sarà determinante. Ora mi sento quasi autorizzato, direi legittimato, da questo clima di rinnovamento a riavvicinarmi finalmente alla Comunione. Prima avrei potuto ricevere l'ostia benedetta in incognito, mi accostavo al prete, ma poi qualcosa mi bloccava all'ultimo minuto e non lo facevo. Ho incontrato spesso cardinali, ma la loro posizione a questo proposito era sempre dura, intransigente. Adesso sento un'aria nuova da parte della Chiesa a favore di una modifica di questo divieto crudele.

In merito alla sua fede, ha aggiunto:  "È salda, anzi si è rinsaldata col tempo. A lungo sono stato indeciso sull'aldilà. Ora penso che, dopo, non possa che esserci un proseguimento. Anche se ho qualche difficoltà a immaginare Paradiso, Purgatorio e Inferno. Per pregare, non penso ci sia bisogno di parole. Ci si rivolge a qualcuno che già sa di che cosa hai bisogno…Spesso, durante la messa, mi capita di trovare il rito collettivo del pregare un po' troppo meccanico".

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