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“Pippo Baudo presidente della Rai”, un riconoscimento per i 60 anni di carriera

Pippo Baudo potrebbe essere il prossimo presidente della Rai. Lo rivela TvBlog in un retroscena pubblicato questo pomeriggio in cui cita voci di corridoio, impressioni e idee che circolano “negli ambienti” della nostra televisione. Potrebbe essere il giusto riconoscimento per i suoi 60 anni di attività.
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Pippo Baudo potrebbe essere il prossimo presidente della Rai. Lo rivela TvBlog in un retroscena pubblicato questo pomeriggio in cui cita voci di corridoio, impressioni e idee che circolano "negli ambienti" della nostra televisione.

Perché Pippo Baudo presidente della Rai è una idea giusta

Nel 2019, Pippo Baudo festeggia 60 anni di carriera televisiva. È un simbolo indiscutibile. A 82 anni è l'ultimo della sua generazione, attualmente il suo ruolo è appunto quello "simbolico". Ospite nelle varie trasmissioni in cui raccoglie il suo giusto tributo, non di più. Il ruolo di presidente della Rai, scrive TvBlog, sarebbe stato suggerito proprio da Beppe Grillo e con la nomina del nuovo Consiglio d'Amministrazione, l'idea potrebbe trovare uno sbocco.

Il futuro di Pippo Baudo

Lo scorso settembre, Pippo Baudo ha rilasciato alcune dichiarazioni interessanti sul suo ruolo in Rai ad Antonello Piroso per "La verità". All'epoca teneva banco il suo allontanamento dalla televisione, lui rispondeva chiarendo di non amare le ospitate nostalgiche.

Io in tv ho fatto tutto e offrirmi qualcosa che non siano ospitate un po' nostalgiche è difficile. Andare in tv per farsi ricordare mi ha sempre immalinconito quando l'ho visto fare da altri, e quindi perché dovrei accettarlo io? Ma per discutere di progetti ci sono sempre.

Progetti che potrebbero a questo punto portare proprio alla presidenza della Rai. Vedremo se sarà solo una suggestione oppure diventerà qualcosa di più.

Le dichiarazioni sull'Auditel

E nonostante le 82 primavere, Pippo Baudo ha dimostrato di avere le idee chiare sul futuro delle rilevazioni dei dati d'ascolto. Proprio nella stessa intervista auspicava una riforma dell'Auditel.

L'Auditel e il suo panel andrebbero riformati perché l'ascolto non è più quello di una volta: il web, lo streaming, le tv locali, i canali digitali, Sky hanno modificato i costumi e le abitudini, e una rilevazione seria non può non tenere conto anche delle nuove modalità di consumo attraverso smartphone e tablet. Il bacino si è frammentato, ottenere il 20% di share tra quanti guardano la tv è un risultato clamoroso.

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