Pippo Baudo: “Don Matteo in tv da 11 anni, è una farsa. Presto tornerò su Rai 1”
Pippo Baudo confida a Il Secolo XIX le rivelazioni sul suo futuro televisivo, dopo aver tentato negli ultimi anni delle strade sperimentali per continuare a ritagliarsi uno spazio in Rai. Ma secondo quanto dichiara, la prossima stagione segnerà il ritorno alla sua collocazione naturale, quella della prima serata, della prima rete del servizio pubblico, ovvero Rai1. Il conduttore infatti, ha dichiarato come il suo sarà un ritornare al programma nazional-popolare, senza essere contaminato da una deriva trash, questo è certo: "Tornerò prestissimo in tivù, su RaiUno. In prima serata, certo. Sto riflettendo su un programma, che deve incontrare i miei gusti. La certezza è che sarà su RaiUno in prima serata. Ma è ancora tutto da definire. Sarà uno spettacolo colto, ma popolare. Ché io, quello so fare. E' la mia vendetta. Il ritorno al nazional-popolare".
Quello che preme a Baudo è soprattutto di ristabilire l'ordine in merito alla concezione generale del nazional popolare, che forse in Italia ha assunto una sfumatura eccessivamente pessimistica, definizione nei confronti della quale il signore del Festival di Sanremo è contrario: "E' quella la chiave per gli italiani, non c'è niente da fare. Sono nazional-popolari nel senso gramsciano del termine. Nei Quaderni, Gramsci auspicava un regime in cui il cittadino fosse informato e non lasciato nell'ignoranza. Parlare di formazione nazional-popolare non è denigratorio: è democratico. Per raggiungere tutti. Oggi tutti tendono a quello. Floris fa un rotocalco politico popolare. Parlare difficile, è facilissimo. Ma parlare facile non dicendo fesserie è difficilissimo". Ma come da prassi negli ultimi tempi, ad esempio quando denunciò la presenza di molti incompetenti in tv, con le sue uscite pubbliche, Baudo non manca di fare qualche commento negativo e tirare le orecchie alla tendenza che la televisione stia prendendo negli ultimi anni, concentrandosi in particolare su un prodotto molto amato dal pubblico televisivo. Ci aggiunge anche una nota che nei tempi recenti è piuttosto inflazionata, ovvero il ritorno al maestro Manzi:
Abbiamo Don Matteo da 11 anni. E' undici anni che non dice una Messa: pedala in bici e corre dai carabinieri. Eddai, su. Mi fa ridere, mi ricorda le farse in parrocchia. Una volta si trasmetteva Gadda, Dostojevski. Non trovo cause giustificanti, se non la caduta di gusto. E il pubblico stordito, certo non migliora. Ci vorrebbe un altro Maestro Manzi. Poca gente legge libri
Intanto il futuro prossimo è segnato dalla collaborazione con un amico e collega storico, Enrico Montesano, con cui sui palchi teatrali italiani ripercorrerà la storia del piccolo schermo italiano: "E' un incontro strano, ma bellissimo. Siamo vecchi amici, ci capiamo al volo con grande complicità. Siamo vecchi lupi di palcoscenico".