Pezzi Unici, perché la nuova fiction di Rai1 ci piace così tanto
Bombardati come siamo da stimoli di ogni tipo e pronti a scegliere tra migliaia di titoli, è ormai difficile che un prodotto televisivo possa essere davvero soddisfacente per i palati sopraffini di noi, intenditori del vasto menù delle serie, o per meglio dire delle fiction. Eppure, Pezzi Unici, l'ultima fatica firmata Rai sembra essere quel giusto compromesso, che non stanca lo spettatore e lo incuriosisce man mano che vanno avanti le puntate.
La trama di Pezzi Unici
Scritta e diretta da Cinzia TH Torrini, la regista di quello che fu un successo senza pari diversi anni addietro, ovvero Elisa di Rivombrosa, la nuova fiction di Rai1 si rivela un prodotto piuttosto interessante, con quelle caratteristiche necessarie per accattivare il pubblico e far parlare di sé. Sergio Castellitto, attorniato da un gruppo di giovani e talentuosi ragazzi, Leonardo Pazzagli, Anna Manuelli, Moisé Curia, Lucrezia Massari, Carolina Sala, Margherita Tiesi si immerge in questa storia dalle tinte un po' noir, che indaga nelle profondità dell'animo umano, sempre costretto a combattere con il passato, con il sospetto, con la paura dell'ignoto e del diverso. La diversità in questo caso fa rima con "difficoltà", quella difficoltà di chi cerca di lasciarsi alle spalle una vita problematica, dove la solitudine, la ricerca di approvazione e di affetto, si tramuta nella caduta rovinosa verso sentimenti di rabbia, ribellione e isolamento che sono assai duri da sradicare. Elia, Lapo, Jess, Valentina ed Erika ne sono la dimostrazione. Cinque ragazzi, che pur essendo così giovani hanno già assaporato la sensazione di essere diversi, lasciandosi cullare dall'oscuro oblio della droga, facendosi ammaliare dalla tentazione del furto, usando il sesso come mezzo per conquistare un amore che non sia interessato.
I trascorsi non proprio retti dei cinque, in percentuale, sono la rappresentazione di quanti nella nostra società si sento soli, abbandonati, estraniati da un mondo che sembra non capire che dietro a tutta questa lotta con la vita, c'è e c'è stata molta sofferenza. L'incontro con un uomo rabbioso, Vanni, addolorato dalla morte del figlio, Lorenzo, sarà la vera e propria svolta. La morte di Lorenzo, ex tossico e maestro nella comunità in cui vivono i ragazzi, è il fulcro attorno a cui ruota tutta la narrazione. Un presunto suicidio, macchiato di incongruenze e misteri che rendono accattivante il racconto che procede incalzante e puntuale man mano che vanno avanti le puntate.
In bilico tra serialità americana e italianità
Pezzi Unici strizza l'occhio alla serialità americana, fatta di flashback, di intrighi, di non detti che emergono nella vita delle persone quando meno se lo aspettano, di debolezze che diventano fonte di forza o di ricatto. Sulla falsa riga de "Le regole del delitto perfetto", dove la morte diventa il legame indissolubile tra i cinque protagonisti che fanno di tutto per liberarsi di questo macigno che si portano sulle spalle, il prodotto di Cinzia TH Torrini non rinuncia all'italianità.
Una Firenze che non è quella sfarzosa e ricca de I Medici, ma quella nascosta tra le vie dell'artigianato, regala un'atmosfera ancora più inusuale, e conduce per mano lo spettatore in un mondo che quasi abbiamo dimenticato esistere e che, invece, è stato la colonna portante dell'Italia per secoli. I maestri artigiani che popolano Pezzi Unici rievocano un tempo passato in cui la manualità era fonte di riscatto, fonte di guadagno, e qui lavorare il legno diventa la metafora di un continuo e pernicioso lavoro su sé stessi: "Un artigiano ha un cavallo al galoppo nel cervello" dice Vanni per invogliare i suoi ragazzi a pensare, a farsi sorprendere dalla creatività e dalla forza di volontà.
L'amore che non può mancare
Non manca l'amore, in fondo come potrebbe. Amori tormentati come quello tra Vanni e la moglie Chiara, dilaniato dalla morte improvvisa del figlio. Amori teneri, puri, come quello tra Lapo e la giovane Valentina, amori morbosi come quello di Erika nei confronti di chiunque le capiti a tiro, amori incerti come quello della giovane figlia di Giorgio Panariello, Beatrice e il tormentato Elia. E poi c'è l'amore più importante quello che nasce dalla diffidenza, quello che nasce dal conoscersi quello che, quasi sicuramente, vedremo trionfare alla fine di Pezzi Unici, quando Vanni abbasserà le sue difese e i suoi giovani allievi faranno altrettanto, riscoprendosi più umani di quanto abbiano mai pensato.