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Perché Paola Ferrari lascerà la Rai dopo i Mondiali in Qatar

Paola Ferrari conferma la sua volontà di lasciare la Rai dopo i Mondiali del Qatar nel 2022. Lo ha ribadito in un’intervista a Repubblica in cui, ancora una volta, tenta di tracciare quello che sarà il suo futuro, analizzando anche quello che è stato il passato e la sua battaglia in un mondo che definisce maschilista.
A cura di Francesco Raiola
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Paola Ferrari (LaPresse)
Paola Ferrari (LaPresse)

Paola Ferrari conferma la sua volontà di lasciare la Raidopo i Mondiali del Qatar nel 2022. Lo ha ribadito in un'intervista a Repubblica in cui, ancora una volta, tenta di tracciare quello che sarà il suo futuro, analizzando anche quello che è stato il passato e la sua battaglia in un mondo che definisce maschilista e sottolineando anche le critiche per l'età che l'hanno inseguita in questi ultimi tempi. La sua decisione è stata presa perché a un certo punto è bene lasciare spazio ai più giovani: "Amo il mio lavoro, lavoro da 32 anni ma c’è tanta vita fuori. Mi sono data un termine: i Mondiali del Qatar, nel 2022. Poi lascio. Largo ai giovani".

La voglia di cambiare

La giornalista, che ha accompagnato gli spettatori durante tutto Euro 2021, diventando anche un caso internazionale per un accavallamento di gambe, ha parlato del bisogno di ricambio generazionale, ma anche del suo stakanovismo e di come il suo impegno costante l'abbia costretta a rinunciare a una serie di cose. È forte la volontà di restare in televisione: "Il mondo dello sport mi ha dato tantissimo ma voglio cambiare e ricominciare, non stare ferma. E magari fare qualcosa in tv". Niente varietà, però, ma al massimo un programma come Storie italiane o La vita in diretta, insomma, un contenitore varie in cui parlare di varie storie, appunto.

La lotta in un mondo maschilista

La sua storia, dice, è anche un racconto di una donna che ha lottato contro la misoginia, molto presente in tv e in particolare nel mondo dello sport e del giornalismo sportivo: "Ho facilitato la strada alle donne che si sono occupate di sport, ci sono colleghe bravissime. C’era una certa misoginia quando ho iniziato" ha detto, specificando che tante cose sono cambiate e migliorate ma che comunque "ancora oggi tanti uomini pensano che la donna debba parlare dopo. Poi siamo sempre giudicate: hai le luci sparate, non hai le luci. Io sono felice di come sono, ma viene tutto sottolineato".

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