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Oscar 2019

Perché non c’è un premio per le serie Tv agli Oscar?

Tra i postumi della sbornia da Oscar si fa spazio una domanda sacrilega per gli esperti di settore, ma non proprio peregrina visti i tempi che corrono: come andrebbe se, in un tempo in cui la reputazione della serialità televisiva è appaiata a quella del formato cinematografico, l’Academy prendesse in considerazione di destinare almeno una categoria alle serie Tv?
A cura di Andrea Parrella
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Rami Malek: a sinistra con l'Oscar vinto per "Bohemian Rhapsody", dall'altra nella serie Tv "Mr. Robot".
Rami Malek: a sinistra con l'Oscar vinto per "Bohemian Rhapsody", dall'altra nella serie Tv "Mr. Robot".
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Una domanda provocatoria insidia le nostre certezze a poche ore dalla conclusione degli Oscar 2019: perché non ci stanno dentro anche le serie Tv? Il politicamente corretto obbliga a rispondere che quello degli Oscar è un premio storicamente dedicato al cinema e che le serie Tv vengono premiate in circostanze altrettanto eminenti, sia in versione mista come ai Golden Globe, sia in assolo come accade agli Emmy. In questo luogo infatti non vogliamo immaginare esista davvero una domanda sociale di persone che non sono a conoscenza del fatto che gli Oscar premino solo ed esclusivamente i film.

Semmai, dopo una notte insonne davanti alla Tv a seguire i premi, tramortiti dal sonno e da alcune acconciature che stiamo ancora provando a spiegarci, ci si arrende a questo dubbio, consapevoli che un esperto riderebbe imbarazzato davanti alla banalità del quesito. Tuttavia è curioso come da tempo, ormai, si assista a un progressivo avvicinamento tra i due formati, una permeabilità tra film e serie televisiva, non solo da un punto di vista tecnico e produttivo, ma anche e soprattutto per quei nomi che si prestano al racconto seriale pur essendo simboli indiscussi della forma narrativa cinematografica.

Altrettanto chiaro è che nella percezione del pubblico generalista le due cose siano totalmente sovrapponibili. L'innalzamento del livello della produzione seriale, quella sorta di rivalsa artistica di un formato creativo storicamente relegato ad un ruolo secondario perché associato al mezzo televisivo, ha provocato la rivoluzione copernicana che si sta consumando oggi, quella che ha portato un film prodotto da Netflix, presente nelle sale cinematografiche solo per pochi giorni in via del tutto eccezionale, a vincere tre statuette, tra cui quelle della miglior regia e del miglior film straniero. E non pare casuale che il protagonista maschile di questi Oscar, Rami Malek, si sia fatto conoscere dal grande pubblico con una serie televisiva, "Mr. Robot", prima di trovare la consacrazione definitiva col biopic sulla vita di Freddie Mercury.

Altro aspetto da non trascurare è che in questi ultimi anni la serialità televisiva sia spesso riuscita a determinare la nascita di fenomeni, innescare discussioni, alimentare fanatismi e dibattiti socio-culturali in maniera eguale, se non addirittura superiore, a quanto siano riusciti a fare buona parte dei film premiati per gli Oscar.

E quindi, lì dove sembra esservi un totale appaiamento tra le due forme, l'Academy riuscirà nei prossimi anni a contenere la possibile erosione di autorevolezza di una forma espressiva, quella del film, e inibire l'ambiziome egemone di quella della serialità televisiva? E soprattutto è così assurdo pensare che per farlo possa contemplare l'idea di accogliere le serie Tv tra le categorie premiate?

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