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Perché Contagion è il film da vedere in piena pandemia da coronavirus e può insegnarci qualcosa

Canale 5 manda in onda il 1° maggio il film di Steven Soderbergh con Matt Damon, Kate Winslet e Jude Law (seguito da uno speciale di Matrix): la pellicola del 2011 risulta incredibilmente profetica per le straordinarie somiglianze con l’attuale pandemia da Covid-19. E può insegnarci molte cose per affrontare la Fase 2.
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A cura di Valeria Morini
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In piena emergenza coronavirus, Canale 5 trasmette "Contagion", il film di Steven Soderbergh del 2011 che per molti versi ha "previsto" l'attuale pandemia di Covid-19. Le pellicola, che in questi ultimi mesi ha avuto un boom di visite nei siti di streaming, va in onda venerdì 1° maggio, alle 21.40, preceduto da un'introduzione di Nicola Porro (a sua volta rimasto vittima del virus) e seguito da una puntata speciale del talk show "Matrix" condotta dallo stesso Porro. Viene da chiedersi perché "farsi del male" in un momento già di per sé angosciante, guardando un film che parla di un'epidemia su scala mondiale. In realtà, la visione di "Contagion" potrebbe essere perfetta alla vigilia della Fase 2, sia per esorcizzare la paura ma anche (e soprattutto) perché il film potrebbe essere un'ottima lezione per affrontare il coronavirus nei prossimi mesi.

Il supercast di Contagion

Va da sé che i motivi principali per guardare "Contagion" risiedono nella bravura del regista (Soderbergh è autore di ottimi film come "Traffic", "Magic Mike" e "Panama Papers") e soprattutto nella presenza di un supercast che schiera Matt Damon, Jude Law, Gwyneth Paltrow, Kate Winslet, Marion CotillardLaurence Fishburne, Bryan CranstonElliott Gould. In sede di sceneggiatura c'è invece Scott Z. Burns, che ha scritto il film con la consulenza di studiosi del CDC americano (Centers for Disease Control), il che assicura certamente un certo realismo e una dose di verosimiglianza. Difficile, però, nel 2011, immaginare che molte della cose raccontate si sarebbero avverate.

Le incredibili somiglianze tra Contagion e il coronavirus

"Contagion", che parla del fittizio MEV-1, trae ispirazione dalle epidemie di H1N1 e SARS e dal virus Nipah della Malesi. Risulta però straordinariamente profetico per le affinità con il Covid-19. Entrambi si sono originati dalla Cina (e in particolare da un pipistrello) e presentano sintomi molto simili (febbre alta e tosse). Ci sono tuttavia differenze nella manifestazione della malattia, che nel film presenta convulsioni e il decesso in pochi giorni. In generale, la situazione della pellicola è decisamente più apocalittica (per nostra fortuna) rispetto a quello che è successo finora con il coronavirus: per esempio, la pandemia fantasticata da Soderbergh e Burns presenta una mortalità molto più alta, pari al 25% circa della popolazione mondiale.

Cosa ci può insegnare Contagion

"Non parlare con nessuno. Non toccare nessuno": questo il motto, tristemente attuale, che riecheggia in "Contagion", che ci mostra immagini strazianti di panico nelle città, persone con le mascherine, fosse comuni, crisi di isteria e violenze. Insomma, drammatici particolari che già conosciamo e che potrebbero peggiorare se la pandemia proseguisse ancora a lungo e, nel più malaugurato dei casi, si aggravasse in Italia o in altri Paesi del mondo, qualora i cittadini sottovalutassero l'importanza di rispettare le norme di sicurezza. "Contagion" ci racconta inoltre gli studi per la preparazione di un vaccino (con tutte le complicazioni del caso, cui potremmo assistere nei prossimi mesi) e vede tra i protagonisti un blogger (interpretato da Jude Law) che lucra sull'emergenza spacciando un finto rimedio per cura contro il virus: un elemento che mette in guardia lo spettatore da bufale, fake news e inganni, che nella realtà degli ultimi mesi hanno registrato una crescita esponenziale a livello globale e rischiano di fare ancora più danni. Infine, il film ci svela come si è sviluppata l'immaginaria malattia (attenzione, SPOILER): alcuni pipistrelli disturbati dall'uomo infettano dei frutti successivamente mangiati da un maiale che viene quindi macellato e trattato a mani nude dallo chef che stringerà poi la mano alla paziente zero. Insomma, il film di Soderbergh ci insegna che il rispetto dell'ambiente e l'attenzione all'igiene sono elementi da cui non si può più prescindere per il futuro.

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