Paolo Bonolis: “Tra un paio di anni vorrei fermarmi, non sento la necessità morbosa di esserci”
Paolo Bonolis ha rilasciato una lunga intervista a ‘Il fatto quotidiano'. Il conduttore ha tracciato un ritratto inedito di sé. Ha dichiarato che l'uomo spumeggiante che appare davanti alla telecamera non corrisponde del tutto all'uomo che è in privato dove, al contrario, tende a essere timido: "La telecamera prevede un atteggiamento anche esasperato, perché trovo divertente esasperare, mentre fuori dagli studi rallento di colpo […] Sono realmente tranquillo, direi timido, con una vita riservata. Esco pochissimo".
La volontà di lasciare la tv
Paolo Bonolis non ha nascosto l'intenzione di lasciare il piccolo schermo. Il conduttore è ricco di interessi, basti pensare che ha anche fondato una squadra di calcio (gli Azzurri 2010). Dunque, non ha difficoltà a immaginare una vita tutta nuova lontana dalle telecamere: "Recupero con maggiore fatica rispetto a vent'anni fa. Non sento la necessità morbosa di esserci, tanto che tra un paio di anni vorrei fermarmi, perché non sono più contemporaneo. Parlo un linguaggio analogico in un mondo digitale […] Non uso il computer, ho un cellulare vecchio, sono cresciuto in un'epoca che si avvitava sulle ideologie".
La replica all'accusa di guadagnare troppo
Negli anni si sono rincorse le indiscrezioni sui suoi guadagni. Quando gli è stato fatto notare di essere considerato il conduttore più pagato della tv, Paolo Bonolis ha dichiarato che è la legge del mercato a stabilire quelle cifre: "Prendo quelle cifre perché ho il mercato che me le dà […] Anni fa avevo un contratto da 7,8 miliardi, una giornalista mi disse: ‘Non prova vergogna per quello che guadagna?'. Mi provocò notevole fastidio. La risposta? ‘Con me l'azienda fattura intorno ai 175 miliardi l'anno, quindi sono sottopagato'".
Il matrimonio con Sonia Bruganelli
Dal 1997 è sposato con Sonia Bruganelli. I due sono convolati a nozze nel 2002. Tra loro ci sono tredici anni di differenza ma ciò non ha mai rappresentato un ostacolo: "Lei è più giovane di me, ha 13 anni meno, ed è cresciuta in un'altra dimensione. Io sono cresciuto con Sandokan, Tognazzi e Vianello, Il libro Cuore… Lei con Dinasty e Falcon Crest […] Se sono abissi? A un certo punto devi fare un compromesso. Ma è divertente, un po' come scrivere nel 2019 un libro a penna".