Paolo Bonolis pro unioni civili: “Meglio i figli vivano con coppie gay che con le suore”
La discussione sulle unioni civili continua ad essere un tema al centro dell'attenzione mediatica e resterà tale sino a quando non si giungerà ad una soluzione positiva in merito a migliaia di persone che rivendicano diritti che non hanno. La classe politica continua a dividersi sull'argomento, tra favorevoli e contrari e pure i personaggi pubblici, gli artisti, si spendono per mostrare il proprio appoggio alla causa nel giorno in cui il testo della legge sarà votato. Una dimostrazione chiara si è avuta al Festival di Sanremo 2016, dove molti cantanti in gara (e non solo), spinti dall'opinione pubblica, si sono presentati sul palco con dei nastrini arcobaleno in segno di appoggio alla causa delle unioni civili per coppie non sposate e omosessuali.
Lo stesso ha fatto Paolo Bonolis, il conduttore Mediaset che in un'intervista a Tagadà, il programma condotto da Tiziana Panella su La 7, non ha battuto ciglio riguardo la sacrosanta ragionevolezza di una legge sulle unioni civili. Anzi, proprio per dimostrare che il problema non abbia motivo alcuno di esistere, Bonolis ha rivelato alla conduttrice di non essersi mai posto il problema: "Credo che i diritti civili debbano essere per tutti i medesimi, che non mi sono mai posto il tema dell'omosessualità nella mia vita come non ho mai pensato se fosse giusto o sbagliato che ci debbano essere due molecole d'ossigeno nell'acqua. E' una cosa naturale che appartiene all'arcobaleno della vita". E il tema delle unioni civili è strettamente connesso a quello dei figli e delle adozioni, sottolineando quella che per lui sia la cosa più importante ovvero la sensazione che un bambino cresca in un contesto familiare, indipendentemente dal sesso dei genitori:
Quanto ai figli credo che se possono vivere in una famiglia fatta da padre e madre, che siano due donne o due uomini o due uomini e una donna credo cambi poco. Sempre meglio che con sette suore, secondo me.
Bonolis non risparmia una stoccata alla politica italiana e al modo in cui la legge sulle unioni civili venga abitualmente trattata a fini strumentali, per suffragare il proprio vento: "La legge credo si stia cavalcando in maniera molto partigiana: ognuno si racconta frammenti della legge per trovare appigli per una propria navigazione politica".