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Paolo Bonolis: “La mia carriera nata per caso, accompagnando un amico a un provino”

Il debutto di “Avanti un altro! Pure di sera” il programma televisivo condotto da Bonolis con Luca Laurenti ha battuto la concorrenza di Rai Uno. Non è nuovo ai successi televisivi, Bonolis, che ancora una volta porta a grandi numeri una sua creatura e raccontandone i successi in un’intervista.
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Il debutto di "Avanti un altro! Pure di sera" il programma televisivo condotto da Paolo Bonolis con Luca Laurenti ha battuto la concorrenza di Rai Uno collezionando 4.109.000 spettatori pari al 17.59% di share. Non è nuovo ai successi televisivi, Bonolis che ancora una volta porta a grandi numeri una sua creatura che sbarca in prima serata con i suoi personaggi borderline e una conduzione come sempre imprevedibile del conduttore che in un'intervista al Corriere ha parlato delle sue origini, di come è diventato conduttore e ha spiegato che quel debutto poco sotto il 20% gli ha fatto piacere: "Considerato il periodo credo ci sia bisogno di uno sgrossamento dell’ansia. La leggerezza fa sempre bene. Così ho provato a dare al preserale — che pure fa sempre buoni ascolti — una dimensione da prima serata".

La carriera di Bonolis

Il conduttore ha parlato dei suoi sogni, di ciò che sognava di fare prima di approdare alla televisione. Prima di diventare uno dei volti più noti della televisione italiana, infatti, Bonolis studiava per fare carriera in ambito diplomatico, e scherzando, ma neanche troppo, ha spiegato che è meglio che sia finita diversamente: "Ho molta pazienza ma in certi contesti viene meno. Tipo Erdogan lo avrei diplomaticamente mandato a quel paese" raccontando anche di come alla fine tutto sia stato causale, e tutto sia nato, accompagnando un amico a un provino: "Era il 1981 e casualmente, perché avevo il motorino, ho accompagnato un mio amico a un provino alla Rai. Stavo stavo studiando Istituzione e diritto romano. A un certo punto mi hanno detto: e tu non lo fai? Poco dopo mi hanno chiamato per prendere parte a una trasmissione per ragazzi: mi davano 12 milioni di lire per un anno".

Come cambiano la tv e la comicità

A proposito della scelta dei concorrenti per i suoi programmi, il conduttore ha parlato di come adora che non facciano sempre parte dello stereotipo che solitamente va in tv: "Negli altri quiz i concorrenti vengono scelti con cura perché sappiano e siano di bell’aspetto: è ciò che si presume sia necessario per apparire in tv. Da noi questo non esiste: chiunque può partecipare, puoi essere anche solo fortunato" spiega parlando della scelta e di programmi che ama costruire su misura su se stesso. Bonolis parla anche della velocità estrema in cui si muove oggi la tv: "Deve essere tutto tremendamente veloce, se no non è saporito. La stessa comicità, ora, è di immediatezza invece che situazionistica, come preferisco io" e fa l'esempio di come anche i suoi figli oggi preferiscano l'immediatezza di Tiktok che la costruzione di un percorso che porta alla battuta finale.

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