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Paolo Bonolis: “Il lockdown è necessario, noi in tv proveremo a portare leggerezza”

Paolo Bonolis intervistato da Massimo Giletti nella sua trasmissione del mattino a RTL 102.5 anticipa il ritorno ad Avanti un altro a partire da gennaio e dice la sua sulla situazione emergenziale degli ultimi giorni: “Il lockdown è necessario. In questa situazione di crisi ognuno si adopera in base alle sue necessità”.
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Paolo Bonolis intervistato da Massimo Giletti nella sua trasmissione del mattino a RTL 102.5 anticipa il ritorno ad Avanti un altro a partire da gennaio e dice la sua sulla situazione emergenziale degli ultimi giorni: "Il lockdown è necessario. In questa situazione di crisi ognuno si adopera in base alle sue necessità". 

Le parole di Paolo Bonolis

A "Giletti 102.5", il programma radiofonico condotto da Massimo Giletti e da Luigi Santarelli, Paolo Bonolis anticipa che sta preparando il suo ritorno in tv a gennaio, con una nuova stagione di "Avanti un altro", e commenta il difficile momento che gli italiani stanno vivendo e la sua funzione di conduttore:

La possibilità di far divertire con leggerezza, senza ipocrisia, penso sia un acceleratore di endorfine che è una delle terapie migliori per continuare in questo nostro percorso esistenziale, forse più delle medicine. Sorridere, star bene e staccarsi dalla seriosità del quotidiano ti permette di vivere meglio e noi ti offriamo questo prodotto.

L'ipotesi di un nuovo lockdown

"È un discorso un po’ cinico, ma credo purtroppo sia il minimo comune denominatore di questi tempi: la situazione sanitaria da una parte, quella economica dall’altra e nessuno che vuole fare una scelta perché ogni scelta porta ad una rinuncia e poi ne devi render conto". E sulla ipotesi di un nuovo lockdown:

Credo che il lockdown sia necessario per fermare questa situazione, ma deve essere una scelta in cui il tempo, una volta fermato, non vada sprecato: tracciamento completo della popolazione, chiusura delle frontiere, ad esempio, perché se si continua un po’ a casaccio, diventa tutto sgangherato, va presa una decisione. Non c’è un’organizzazione superiore anche agli Stati in una situazione come questa, che prenda delle decisioni che valgano per tutti, in base alla necessità del momento. Ognuno si adopera in base alle proprie necessità e questo crea un disequilibrio, quello che manca è un baricentro.

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