Paola Barale e Maurizio Costanzo estranei allo scandalo droga a Mediaset
Paola Barale e Maurizio Costanzo si dichiarano estranei alla vicenda relativa alla droga che sarebbe circolata in quel di Cologno Monzese negli uffici Mediaset. Seconda la procura di Milano sarebbe stato Marco Damiolini, 35 anni, a rifornire di droga ben tre dipendenti del Biscione che poi l'avrebbero potuta spacciare all'interno degli uffici. I tre sono stati bloccati assieme ad altre nove persone lo scorso novembre (in totale gli arresti sono 22): adesso però lo scandalo è tornato alla ribalta visto che sono spuntati i nomi di noti personaggi televisivi. Marco Damiolini parlando con Raffaele Laudano diceva:
Mò ti dico una cosa, guarda che Mediaset…. se ti blindano se la cantano. È normale. Lo rivelano… Non gli puoi neanche dare dell'infame. L'amico mio ha preso 12 anni di galera perché lavorava con Maurizio Costanzo. Davide Caffa, lui gli dava la barella… (cocaina) alla Barale, a Costanzo, ad ogni Buona Domenica… gli dava due etti e mezzo.
Mediaset è completamente estranea alle indagini, questo ha sottolineato il pm Sangermano. Immediata la replica di Maurizio Costanzo, ora Direttore Editoriale di Vero Tv, che ha dichiarato:
Non so di cosa si stia parlando, le cose non mi riguardano in nessun modo, di tutte le persone citate conosco solo Paola Barale. Ancora una volta devo dire "un colpo del sole africano".
Paola Barale interviene attraverso una dichiarazione in esclusiva a Davide Maggio precisando dunque di essere "totalmente estranea ai fatti" e che le sorprende come "qualcuno possa fare così facilmente dei nomi senza aver prima verificato se le cose siano vere o meno". Fatti che, continua la Barale (già conduttrice de "La Pupa e il Secchione"), possono "rovinare la reputazione delle persone" e lei lo ribadisce per esperienza, visto che di un fatto analogo è stata già vittima, poi risarcita. Cita poi una frase "La madre dei cretini è sempre incinta" e si dice "tranquilla perchè non ha niente di cui spaventarsi", l'unica cosa che le dispiace è dover chiamare di nuovo i suoi genitori allarmati da questa fuga di notizie.
Dure le parole della Barale contro il Corriere della Sera, attraverso una rettifica del suo legale pubblicata sul sito dell'autorevole quotidiano, definendo la pubblicazione dell'intercettazione "lesiva della dignità e del decoro" e che collega "con superficialità e leggerezza dell'articolista" la Barale al mondo della droga, all'inchiesta che ha visto diversi arresti anche di dipendenti del Biscione. Definisce poi "non attuali" e "privi di interesse pubblico per il lettore" le intercettazioni poichè fanno riferimento alla trasmissione "Buona Domenica". Il legale della Barale lamenta infine il fatto che la sua assistita non sia mai stata interpellata dal Corriere.