Paki Valente, ex marito di Anna Marchesini: “L’ho perdonata, ora voglio vedere mia figlia”
"Domenica Live" ha chiuso la puntata del 18 settembre con la presenza dell'attore Paki Valente, ex marito della compianta Anna Marchesini, morta lo scorso 30 luglio. Da lei separato dal 1999, Valente ha avuto duri scontri con l'attrice in merito alla custodia della loro figlia Virginia, che l'uomo non vede da tre anni e che al momento si rifiuta di incontrarlo. Dalla Thailandia, l'attore è arrivato in Italia per cercare di mettersi in contatto con lei, ma invano. Ecco perché Paki (nome d'arte di Pasquale Valente) ha deciso di rivolgersi al programma di Barbara D'Urso (peraltro sua compagna di set ai tempi della Dottoressa Giò) per inviare un disperato appello a Virginia, oggi 24enne.
Il matrimonio di Anna Marchesini e Paki Valente: "A un certo punto decise che dovevo sparire"
Paki Valente sposò Anna Marchesini nel 1991 a Parigi, in gran segreto (senza dire nulla nemmeno ai compagni del Trio, Solenghi e Lopez). Tre anni dopo la nascita di Virginia, iniziarono però i dissapori, culminati nella separazione avvenuta nel 1999.
"A un certo punto Anna ha deciso che fosse figlia sua e che io dovevo sparire", racconta Valente, sintetizzando così la lunga battaglia legale per la custodia della figlia. Anna Marchesini è morta il 30 luglio, dopo una dolorosa lotta contro l'artrite reumatoide. Una notizia che Paki avrebbe appreso via Facebook mentre si trovava per lavoro in Thailandia, senza comunicazioni ufficiali da Virginia o dagli altri altri familiari.
La notizia della morte appresa per caso: "Non sapevo stesse così male"
Prima di rivolgere l'appello a Virginia, Valente ha spiegato che, trovandosi da anni lontano dall'Italia per ragioni di lavoro, sarebbe stato all'oscuro delle condizioni di salute di Anna:
Non sapevo che stesse così male, me l'hanno nascosto. Voi la vedete come una grande attrice e lo era, ma non sapete quanto fosse grande. Io la vedevo come mia moglie, non mi sono mai risposato sebbene abbia avuto occasioni. Non ho mai fatto un altro figlio. Ho sempre rispettato l'amore che ho provato per lei. Mi avevano suggerito di non vederla negli ultimi tempi, per come stava male. Ho avuto il coraggio di vederla per la prima volta l'altro ieri, quando ho guardato un video. Della disgrazia ho saputo da Facebook. Quando ho visto la notizia, non riuscivo a connettere. Per me era la madre di mia figlia, nonostante tutto il male che io e Virginia abbiamo ricevuto. Non potevo immaginare che stesse così male. Ho avuto una reazione che non mi aspettavo: in quel momento ho perdonato tutto. Anche se non si può togliere un genitore a un figlio. Ho visto l'ultima volta Virginia tre anni fa.
La lettera di Paki Valente alla figlia Virginia
Barbara D'Urso ha mandato quindi in video la lettera rivolta da Paki Valente alla figlia: "Non so più dove cercarti, provo a chiamarti al telefono ma non mi rispondi. Non sono arrabbiato con te, voglio solo capire il perché di questo atteggiamento. Se mi sono fatto da parte l'ho fatto solamente per te, per non farti soffrire". L'attore ha poi continuato in diretta:
Totò diceva: quanto tempo sprechiamo a combatterci e poi finiamo comunque là. Ho visto Virginia fino a 12 anni, quando ne aveva 15 mi ha cercato lei e ci siamo visti per un po'. C'è altro, ma non voglio parlarne per rispetto a mia moglie. Lei mi diceva da piccola: "Non smettere di lottare per me". Poi Anna cambiò l'avvocato e quello nuovo mi impedì di vedere Virginia. Lei pensava che vedere me significava tradire sua madre. Ora ha 24 anni, ma non vuol dire nulla, perché cresciuta così. Anche oggi pensa probabilmente di tradire la mamma.
"Virginia, posso anche smettere di fare l'attore per te"
Paki spiega di aver parlato a Virginia il giorno della morte della madre, quando ha provato a contattarla per telefono: "La nostra chiamata è durata quattro secondi. Mi ha detto una parolaccia". Infine, un ultimo messaggio rivolto alla ragazza:
Tesoro, io penso che sia un equivoco pensare al passato. Sei l'unica cosa che ho nella vita, hai il mio sangue e io sono disposto a fare qualsiasi cosa. Dovrai sempre fare i conti con il fatto di avere un padre. Per amare i morti bisogna onorare i vivi. Non ti arrabbiare perché sono venuto qui, l'ho fatto perché non sapevo cosa fare. Posso fare di tutto, anche smettere di fare l'attore se me lo chiedi.