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Orietta Berti: “Mai parlato di pensione da fame, avrò una vecchiaia serena”

Dopo il caso della presunta “pensione da fame” lamentata da Orietta Berti, la cantante si difende a Pomeriggio 5: “Mi hanno messo parole in bocca che non ho mai detto. Sono stata parsimoniosa e avrò una vecchiaia serena”.
A cura di Stefania Rocco
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Nel corso dell’ultima settimana, si è parlato tanto di pensioni da fame e personaggi del mondo dello spettacolo. Il primo a rivendicare una sorta di ingiustizia nel sistema pensionistico italiano è stato Leopoldo Mastelloni, seguito a ruota – o almeno così sembrava – dalla cantante Orietta Berti. La donna avrebbe lamentato una “pensione da fame”, solo 900 euro a fronte dei suoi 50 anni di carriera e dei numerosi contributi versati. Le parole che alla Berti erano state attribuite hanno scatenato una serie di polemiche sui social network, con attacchi all’artista che date le sue condizioni economiche agiate, non avrebbe mai dovuto permettersi una lamentela di questo tipo in merito alla piaga sociale che da sempre affligge una parte dei pensionati italiani.

La Berti è stata ospite di Barbara D’Urso a Pomeriggio 5 per raccontare la sua versione dei fatti e smentire parte delle parole che le sarebbero state erroneamente attribuite. L’artista nega di essersi mai lamentata della sua pensione e si dice consapevole di essere una privilegiata. Le sue parole sarebbero state abilmente strumentalizzate al fine di montare un caso inesistente. Afflitta a causa degli attacchi ricevuti, Orietta ha spiegato:

Mi sono state messe in bocca parole che non ho mai detto. Non ho mai parlato di una pensione da fame, mai ho detto che non riesco a vivere e che sono costretta ancora a cantare per mantenermi. Mi è stato rimproverato addirittura il fatto che mi sarei lamentata di non poter fare la nonna perché costretta ancora a lavorare. Voglio precisare intanto che, se non posso fare la nonna, è semplicemente perché non ho ancora nipoti e aggiungo anche che, nel corso della mia vita, sono sempre stata parsimoniosa, cosa che oggi mi consente di godere di una vecchiaia serena. Gli attacchi a me rivolti mi hanno fatto male. Io non devo continuare a lavorare per vivere, continuo a cantare perché il canto è la mia vita.

Quando le si chiede di chiarire meglio il suo punito di vista sulla questione, la Berti spiega:

Quello che volevo dire non è quello che è trapelato attraverso i titoloni di alcuni giornali. Ho detto solo che, con i miei contributi da artista, pensavo di essermi guadagnata una pensione equiparata a quella di un operario. La mia, invece, è più bassa. Volevo solo far presente che esiste una sproporzione tra ciò che un’artista versa e ciò che riceve. Le critiche mi hanno profondamente offesa, così come le parole che mi sono state attribuite. La mia pensione me la sono costruita da sola, grazie ai risparmi di una vita. E non è giusto farmi passare per qualcuno intento a lamentarsi, non lo è nei confronti degli anziani che vivono con 400 euro al mese e che, chiaramente, non riescono a essere sereni. È anche vero che esistono politici che lavorano solo per 6 mesi e che poi riescono a prendere il triplo di ciò che prendiamo noi. Questo mi fa rabbia ma il fatto che io sottolinei quest’ingiustizia, non significa che io mi sia lamentata delle mie condizioni.

Orietta ribadisce di non aver mai detto di essere ancora costretta a lavorare per vivere e approfitta dello spazio a lei concesso dalla D’Urso per spiegare nel dettaglio il suo punto di vista. Mai si sarebbe lamentata perché consapevole di essere stata fortunata e certi attacchi – alcuni gratuiti – le hanno chiaramente fatto male.

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