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Omicidio Gucci, Patrizia Reggiani shock in tv: “Chiedevo in giro di trovarmi i killer”

L’intervista della donna a Terzo Indizio, il programma di Rete 4 condotto da Barbara De Rossi, contiene dichiarazioni molto importanti in relazione al caso che ha comportato una pena di 17 anni di carcere: “Non era rimasto niente del sentimento precedente. Cercavo qualcuno per uccidere Maurizio e alla fine ho trovato i killer”.
A cura di A. P.
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Dichiarazione shock di Patrizia Reggiani nella prima puntata di "Il terzo indizio", il programma di cronaca nera condotto, a partire da questa stagione, da Barbara De Rossi. In onda il martedì sera su Rete 4, il programma conteneva un'intervista alla donna che nel 1995 ha ordito l'omicidio del marito Maurizio Gucci, ingaggiando dei killer che freddarono l'imprenditore fiorentino il 27 marzo di quell'anno. La donna ha recentemente finito di scontare per intero la sua pena, dopo 17 anni di carcere. Nell'intervista ha raccontato i momenti salienti che la portarono a quelle decisioni, sostenendo come la relazione col marito non fosse più quella di un tempo: "Non c'era più niente del sentimento di un tempo". Ma a colpire di una dichiarazione relativa ad uno dei casi di cronaca più scottanti degli ultimi anni, è quello che la Reggiani ha detto proprio in merito alla ricerca delle persone che poi hanno messo in atto l'omicidio di Maurizio Gucci:

Il 27 marzo la mia tata mi ha chiamato verso le 10 e mi ha detto di accendere la televisione e ho capito che avevano ucciso Maurizio. Io andavo in giro a dire chi mi trova un killer per uccidere Maurizio, per tanto che ero espsperata dai suoi comportamenti […] Non era rimasto niente del sentimento precedente. Cercavo qualcuno per uccidere Maurizio e alla fine ho trovato i killer.

Reggiani, accusata di essere la mandante dell'omicidio del marito, ha sempre detto di essere "non colpevole", ma questa intervista di fatto smonta quanto detto in precedenza. Secondo l'accusa Reggiani avrebbe assoldato un gruppetto di criminali che avrebbero agito su suo mandato e con l'intermediazione della sedicente "maga" Pina Auriemma, confidente all'epoca della donna che, secondo i medici, soffriva di “disturbi istrionico-narcisistici della personalità”. Nel 2014 la donna, dopo 17 anni in cella, ha ottenuto l'affidamento ai servizi sociali e ha lavorato nello show room di alta bigiotteria Bozart. Reggiani ora è in libertà vigilata e come ha spiegato l'avvocato Danilo Buongiorno, che ha confermato la notizia, dovrà comparire davanti al tribunale di sorveglianza.

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