Omar Favaro a Matrix: Erika voleva uccidere anche il padre

La cronaca nera è ancora al centro delle trasmissioni tv. Dopo aver ascoltato per ore i dettagli del caso di Melania Rea o di Sarah Scazzi e dopo aver seguito in diretto la sentenza del processo per l’omicidio di Meredith Kercher che ha portato all’assoluzione di Amanda Knox e Raffaele Sollecito, si è tornato a parlare del massacro di Novi Ligure ad opera di Erika ed Omar. I due fidanzatini, il 21 febbraio 2001, hanno ucciso la madre e il fratellino di lei, Susy Cassini e Gianluca De Nardo, ma da subito sono stati accusati dell’omicidio ed incarcerati: ma ora Omar Favaro è libero mentre Erika uscirà dal carcere il 5 dicembre 2011, dopo 10 anni e poco più dalla strage.

Alessio Vinci a Matrix ha voluto intervistare uno dei protagonisti di questo omicidio, il giovane Omar Favaro che ha raccontato alcuni dettagli di quell’omicidio e come ha vissuto gli anni in carcere con il rimorso del duplice omicidio commesso. Il ragazzo a Matrix ha confessato che:

Per anni ho avuto l'incubo delle urla di Gianluca e la madre di Erika che le diceva ‘ti perdono, ti perdono’.

Il ragazzo ha raccontato come il disegno criminale di Erika sia stato incompiuto, infatti la ragazza voleva uccidere anche il padre:

Lei voleva uccidere anche suo padre. Ma io ho detto me ne vado. Lei non voleva. Si è arrabbiata. Ma io ho detto no vado via e lei mi ha chiesto di prendere i coltelli.

Omar si è sentito quasi obbligato ad uccidere con Erika la sua famiglia, anche per darle prova del suo amore:

Mi chiedeva ossessivamente di uccidere la sua famiglia anche mentre avevano rapporti sessuali per dimostrare di essere un vero uomo e amarla veramente.

I rimorsi e il cambiamento di Omar a Matrix dopo l'omicidio di Novi Ligure

Omar solo dopo, riflettendoci, ha avuto tanti rimpianti:

Non ho avuto la forza di aiutarla nel modo giusto. Mi chiedo ancora perché odiasse così tanto la sua famiglia, pensavo fosse gelosia nei confronti del fratellino, ma ora sono convinto che ci dovesse essere qualcos'alto perché quello non è un motivo sufficiente per uccidere nessuno.

Il ragazzo però dopo 10 anni di carcere è ormai cambiato, la permanenza in un penitenziario cambia molto la vita, ma ora ha molto timore per il suo futuro e per il pregiudizio che potrebbe avere la gente nei suoi confronti:

Io non sono più quel ragazzo. Ora so cosa è giusto e cosa è sbagliato. Ho lavorato molto su me stesso e chiedo la possibilità di tornare a vivere. Temo il pregiudizio degli altri. Ho ancora vergogna e paura di non poter andare avanti.

C’è da giurarci che anche quando Erika De Nardo sarà libera dal carcere ci sarà una corte spietata delle trasmissioni tv per aggiudicarsi l’intervista inedita alla giovane pluriomicida. Ormai gli assassini hanno un posto di rilievo in tv, delle vere stelle del piccolo schermo.