Nella notte di Bocelli brilla Milly Carlucci, da anni “ingabbiata” da Ballando con le stelle
Che Milly Carlucci appartenga al pantheon delle migliori conduttrici della televisione italiana, non è cosa che scopriamo oggi. Ma è in serate come quella del 9 settembre, dedicata ad Andrea Bocelli all'Arena di Verona, che emergono, lampanti e chiare, le qualità di una professionista completa, in grado di sostenere con disinvoltura un evento dal budget enorme e dal respiro internazionale, come la serata dell'Arena di Verona.
Oltre l'evento televisivo mastodontico per la Rai, a brillare e mettersi in risalto finisce per essere, inaspettatamente, proprio Milly Carlucci. Sul palco dell'Arena va in scena tutta la sua personalità, la capacità di saper prendere la scena e farsi da parte nei momenti giusti, quella di gestire un evento di tale caratura e interagire con qualsiasi tipo di ospite. Gestisce in maniera eloquente la conversazione sul palco con Richard Gere e quella con Morgan Freeman, alternando con calma olimpica l'italiano a un inglese fluido e ben al di là di quello che molti tra conduttori e conduttrici di prima fascia della tv nostrana possono vantare.
In Italia, quando si intende esaltare le doti di un volto televisivo che meriterebbe la definitiva consacrazione e un salto di qualità, si tira in ballo l'evento televisivo per eccellenza, che a queste latitudini è, manco a dirlo, il Festival di Sanremo. Un evento al quale Milly Carlucci ha preso parte più di vent'anni, con un ruolo vicario che oggi le starebbe di sicuro stretto. Per quanto appaia chiaro che in questo momento non ci sia volto storico della Rai più adatto di lei a guidare la kermesse, serate come queste sollevano una domanda legittima, da meri telespettatori: per quale motivo, da più di 10 anni, Milly Carlucci è "ingabbiata" in un format del sabato sera cui è sicuramente affezionata, dal successo oramai consolidato per la Rai, ma che corre il serio rischio di non riuscire a valorizzare quelle che sono le doti di una conduttrice di questo livello?