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Nicolò Noto dopo Amici 2013 lavora ancora nella panetteria di famiglia

È senza dubbio più impegnato di prima, ma appena torna ad Asti dalla sua famiglia l’ex ballerino di Amici di Maria De Filippi torna dietro al bancone e ricomincia a vendere il pane: “Questa panetteria è un posto importante della mia vita: qui ho imparato a lavorare, che cosa vuol dire guadagnare, che cosa sono le responsabilità”.
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"Quando ho iniziato a lavorare qui con mia mamma avevo undici anni e questo lavoro è stato fondamentale per crescere in fretta. Ora non ho più tempo per aiutarla, ma quando torno ad Asti faccio sempre un salto qui per lavorare ancora con lei": l'ex ballerino di Amici 2013, Nicolò Noto, si confessa sulle pagine del settimanale DiPiù e racconta la passione ancora viva per un lavoro che gli ha insegnato cosa significa fare sacrifici e guadagnare. "Questa panetteria è un posto importante della mia vita" ha aggiunto "qui ho imparato a lavorare, che cosa vuol dire guadagnare, che cosa sono le responsabilità".

Ha iniziato a lavorare in panetteria a soli 14 anni, ma ancor prima è partito alla volta della danza, unico grande amore della sua vita:

Ho cominciato tardi. A tredici anni, anche se ho iniziato a studiare seriamente a quindici anni quando sono entrato all' Accademia Russian Ballet di Genova diretta da Irina Kashkova. Prima di iniziare a studiare danza praticavo Viet Vo Dao, un'arte marziale vietnamita. Ero bravo, però poi nel 2006 guardando Amici mi sono innamorato della danza: è stato un colpo di fulmine, a quel punto volevo solo ballare, ma ero in ritardo. Avevo tredici anni, di solito chi vuole fare il ballerino a quella età studia già da anni. Per recuperare mi sono messo a studiare tanto e ho tentato di entrare all' Accademia del Teatro alla Scala di Milano. Sono stato bocciato e sono tornato a casa ancora più determinato di prima e, soprattutto, deciso a farmi notare al Festival di Spoleto, un appuntamento importante per il mondo della danza. È andata bene: a Spoleto sono stato notato da Irina Kashkova, che mi ha offerto una borsa di studio nella sua Accademia di Genova.

Purtroppo in questo lungo percorso di conquista dei suoi sogni, l'aspetto scolastico è stato in parte tralasciato:

Ho lasciato Asti e mi sono trasferito a Genova per vivere nel convitto dell' Accademia. E per farlo ho perso un anno di scuola. Ad Asti avevo terminato il primo anno di ragioneria, ma a Genova mi sono iscritto al liceo sociale. Per passare al secondo anno avrei dovuto sostenere alcuni esami integrativi di materie che non avevo mai studiato: non avevo tempo e sono ripartito dalla prima. Non mi sono ancora diplomato: avrei avuto la maturità quest' anno, ma per via di Amici non sono riuscito a darla. La darò l'anno prossimo.

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