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Netflix ha conquistato me, ora punta a mia madre

Il passaggio di Eleonora Andreatta da Rai Fiction a Netflix segna un momento importante per la serialità televisiva in Italia. Se il servizio pubblico perde una delle figure di vertice principali degli ultimi anni, Netflix ingaggia un profilo che la conduce dritta alla discesa in campo nella partita del pubblico generalista. Dopo aver conquistato millennials e generazione Z, nel mirino c’è lo zoccolo duro del paese: le mamme.
A cura di Andrea Parrella
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Il passaggio di Eleonora "Tinny" Andreatta dalla direzione di Rai Fiction alla vicepresidenza della serie originali italiani Netflix è la notizia di giornata per ciò che concerne il mondo della fiction e della serialità di casa nostra. Sebbene abbia il sapore di un annuncio destinato agli addetti ai lavori, questo trasferimento significa qualcosa di estremamente importante per un panorama in costante espansione e risonanza presso il grande pubblico.

Una grave perdita per la Rai

In primis in termini di perdita per la Rai. Eleonora Andreatta ha cambiato la fisionomia di Rai Fiction nei suoi 8 anni di gestione. Intercettando la crescente attenzione per la serialità televisiva a livello internazionale, ha incentivato un'innovazione nel linguaggio dei prodotti Rai senza rinunciare ai titoli storici, favorendo un avvicinamento tra i concetti di serie Tv e fiction, scrostando quest'ultimo genere da un pregiudizio storico. Titoli recenti come Rocco Schiavone e L'Amica Geniale rappresentano in un certo senso lo stadio finale di questa lunga operazione che parte da molto lontano. Sostituire Eleonora Andreatta non sarà assolutamente semplice per la Rai.

Il valore della produzione interna per Netflix

Dall'altra parte c'è l'operazione interessante di Netflix, quella di ingaggiare la voce più autorevole del settore in Italia, così da andare a riempire l'ultimo tassello sul quale era carente dal punto di vista locale: la produzione di contenuti italiani. Sebbene Netflix abbia cambiato il nostro rapporto con le serie Tv e con la fruizione dei contenuti, meno profondo è stato l'effetto dei titoli italiani usciti dalla loro fucina. Potenziare la produzione interna per discostarsi sempre di più dall'essere un aggregatore di contenuti altrui, seppur pregiati e funzionali a un certo linguaggio, è parte dello stadio evolutivo finale cui Netflix può ambire. Produzione interna che tra gli effetti collaterali avrebbe, oltre che un rafforzamento importante del marchio, un posizionamento notevole sul mercato, con la possibilità di vendere i propri contenuti per la messa in onda in chiaro a quella stessa Rai alla quale ha soffiato la direttrice.

Perché Andreatta può portare nuovo pubblico a Netflix

Ma quale tipologia di prodotto verrà fuori dal lavoro di Tinny Andreatta a Netflix? L'impressione, piuttosto chiara, è che l'effetto di questa operazione potrebbe essere una definitiva discesa in campo di Netflix nella partita generalista. Una linea di produzione che sappia mescolare il linguaggio sofisticato e quello popolare, favorita da una rete di rapporti che possa rendere più semplice l'interlocuzione con le varie case di produzione e alcuni artisti, finora di esclusivo appannaggio Rai. A questo punterebbe Netflix, con l'idea di conquistare quella fetta di spettatori ancora mancante, lo zoccolo duro del paese, irretire le fasce di pubblico adulto. In pratica, dopo avere conquistato me, conquistare mia madre. E non pare casuale che tutto accada in questo momento, a margine di un periodo di quarantena che ha favorito un avvicinamento a Netflix e alle varie piattaforme streaming dei meno adusi a simili modalità di fruizione.

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