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Nella Terra dei fuochi non è cambiato niente: lo stato promette e non mantiene

Come mostra Nadia Toffa a “Le Iene”, nella Terra dei fuochi non è cambiato niente: si continuano ad appiccare roghi e a coltivare frutta e verdura nei terreni contaminati. E lo Stato? Assente.
A cura di Fabio Giuffrida
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MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images
MARIO LAPORTA/AFP/Getty Images


Nadia Toffa torna nella Terra dei fuochi, tra Napoli e Caserta, dove il tasso di mortalità per cancro è tre volte superiore rispetto al resto d'Italia. Una terra bellissima inondata di rifiuti tossici, una terra in cui vengono bruciate a cielo aperto "schifezze d'ogni tipo". Don Patriciello, da sempre in prima linea per denunciare i soprusi nella Terra due fuochi, ha evidenziato che ancora una volta la politica non ha fatto niente: "La risposta politica è insufficiente. Non ho visto militari a Caivano". A proposito dei militari, il Governo avrebbe dovuto inviare 850 uomini ma, stando alle dichiarazioni de "Le Iene", ne sarebbero arrivati appena 100 per 96 chilometri quadrati. Renzi, tra l'altro, aveva promesso la bonifica del territorio che, stando a quello che raccontano gli abitanti, non sarebbe mai avvenuta. E addirittura ci sarebbero griffe del Nord che avrebbero scelto la Campania per far cucire i propri abiti: perché proprio la Terra dei Fuochi? Semplice, i vestiti verrebbero fatti cucire da sarti che lavorerebbero in casa e rigorosamente in nero. Tutti gli scarti, poi, verrebbero bruciati illegalmente, anche impiccando roghi di notte. Perché smaltire gli scarti in questo modo? Solo così, di fatto, possono sfuggire agli occhi dello Stato e, dunque, del fisco.

Nella Terra dei fuochi si continua a morire. E lo Stato è assente

Appiccare roghi è diventato reato: in oltre 6 mesi, però, ci sarebbero stati soltanto 3 arresti in flagranza di reato mentre gli incendi giornalieri sarebbero addirittura 10. Nel decreto della Terra dei Fuochi era stata prevista anche una mappatura dei terreni per bloccare quelli contaminati ma, stando alle parole di Nadia Toffa, il confronto tra la vecchia mappatura e quella odierna non sarebbe stato fatto con attenzione. Un altro problema, adesso, è proprio quello dei campi nella Terra dei Fuochi, molti di questi interdetti alla coltivazione, altri posti sotto sequestro. Ma se, nonostante le ordinanze, nessuno controlla, come si risolve il problema?

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