“Nel nome del popolo italiano” con Gianmarco Tognazzi, la storia di Vittorio Occorsio su Rai1

Con l'arrivo di settembre tornano i prodotti originali di Rai1 dedicati a personaggi di rilievo della storia e della cultura italiana. Dal 4 al 7 settembre, sulla prima rete del servizio pubblico, andranno in onda in seconda serata quattro docu-film dal titolo "Nel nome del popolo italiano" dedicati a quattro eroi borghesi che hanno perso la vita, colpevoli di aver svolto il proprio lavoro in modo corretto. Il primo di questi contenuti, in onda lunedì 4 settembre alle 23.30, è dedicato a Vittorio Occorsio, magistrato vittima del terrorismo di estrema destra durante gli anni di piombo.
Il flm racconterà la vita di Occorsio e ne ricostruirà vicende pubbliche e private tramite interviste a familiari, amici e giornalisti. Diretto da Gianfranco Pannone, vedrà protagonista Gian Marco Tognazzi, che andrà alla scoperta della vita del giudice intervistando personaggi come Giovanni Salvi, Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma, Rino Formica, ex Ministro della Repubblica, Piercamillo Davigo, Presidente della Corte Suprema di Cassazione e Michele Di Sivo, archivista dell’Archivio dello Stato di Corso Rinascimento. Quella di Tognazzi sarà dunque la ricostruzione di un'inchiesta che lascerà spazio alle testimonianze di alcuni giornalisti, come Luca Telese, Flavia Perina, Luciana Castellina e Paolo Graldi.
Chi era Vittorio Occorsio
Il nome di Vittorio Occorsio si inserisce nella triste e lunga lista di uomini al servizio dello Stato che, a cavallo tra anni '70 e '80 hanno dovuto far fronte alla realtà torbida dell'Italia di quegli anni in cui il fenomeno del terrorismo contribuì a segnare il periodo storico con la definizione di anni di piombo. Il magistrato Vittorio Occorsio è noto, in particolare, per aver partecipato al processo per la Strage di piazza Fontana e a quello a Ordine Nuovo. È stato inoltre il primo magistrato ad occuparsi della loggia massonica P2, indagando sull'intreccio di rapporti tra terrorismo neofascista e massoneria. Di fatto Occorsio fu tra i primi a fare riferimento ad una strategia della tensione, fenomeno secondo il quale esponenti del mondo politico avrebbero intrecciato i propri interessi con ambiti massonici e del terrorismo, al fine di seminare terrore tra la popolazione.
L'assassinio di Occorsio
Vittorio Occorsio venne ucciso da Pierluigi Concutelli a Roma la mattina del 10 luglio 1976, colpito da raffiche di mitra mentre si recava in ufficio con la sua auto, una Fiat 125 special. Il movente dell'omicidio venne reso noto tramite una rivendicazione firmata dal Movimento Politico Ordine Nuovo, rinvenuta nella sua auto, in cui lo si accusava, sostanzialmente, di aver servito la dittatura democratico perseguitando i militanti di Ordine Nuovo e le idee di cui essi sono portatori.