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National Geographic alla scoperta de “I padrini”

Il documentario trasmesso dal canale satellitare, si occupa di svelare le vicende riguardanti noti uomini del malaffare americano. I racconti sono precisi e dinamici, mai romanzati. E’ un argomento quanto mai attuale in Italia, alle prese con i processi sull’accordo tra mafia e stato.
A cura di Andrea Parrella
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Imbattendosi contro I padrini (Nat Geo Channel, venerdì, 21h), facendolo casualmente, è impressionante l'anomala sensazione di dejavu percepita. La puntata su Sam Giancana, andata in onda la scorsa settimana, raccontava le vicende di quello che, universalmente, viene riconosciuto come uno tra i più noti e spietati gangster del malaffare americano. Il racconto era orientato, più che altro, verso l'intreccio che gli affari di Giancana ebbero con le vicende politiche del tempo. Che poi è il fulcro centrale della sua figura.

L'effetto di già visto proviene da questo, in un periodo in cui dalle nostre parti, in Italia, è argomento centrale più che mai, viste le recenti indagini su membri di governo dei primi anni '90, l'accordo tra mafia e stato. I documenti FBI di cui il programma si serve sono molto dettagliati, arricchiti da interviste a chi, al tempo, fece parte dell'intransigente squadra di Bob Kennedy, uno dei primi a capire quanto fosse cospicua e influente la presenza delle organizzazioni criminali in America. E' seguendo la pista Giancana che, nel corso degli anni, si è pensato si potesse far luce sugli omicidi dei due fratelli assassinati in simil maniera. Dati ufficiali confermerebbero il peso decisionale che il boss di Chicago ebbe nell'indirizzare le preferenze elettorali dell'Illinois verso J.F.Kennedy. A quanto pare ne sarebbe nato, da qui, un forte astio in conseguenza all'aspra lotta antimafia che la gestione Kennedy mise insieme.

Il dubbio rimane in relazione ad un patto, e quindi un astio, stipulato in senso unilaterale, da un solo soggetto, che in questo caso sarebbe ovviamente Giancana. Verità presunte o confermate che siano, è sicuro un filo diretto e invisibile tra il potere ufficiale e quello ufficioso. Una questione che, per lo più delle volte, passa in silenzio, sibillina. Una coabitazione di forze che connota la nascita, la crescita e lo sviluppo di non pochi stati rientranti nel raggruppamento di occidentali e non solo per posizione geografica, quanto più che altro per struttura economica. L'Italia su tutte. E' una riflessione che per portata potenziale non può che generare reticenza, un certo soprassedere, apparente unico rimedio a stati di diritto marci sin dalla radice.

La soluzione, ammesso che esista, risiede principalmente nell'informazione, nella possibilità di scoprire la verità. Non risolverà problemi endemici, non riuscirebbe a farlo nell'immediato, ma getterebbe senza dubbio le basi per un giro di boa. Ne abbiamo bisogno, ammesso che si voglia proseguire sulla stessa strada e, a quanto pare, non solo noi in Italia. I padrini si occupa di assolvere a questo dovere. Presenta i suoi documenti con un fare narrativo molto scorrevole, che però non casca nel romanzo. E' una virtù basilare per un documentario. Ci si chiede se National Geographic sia il canale satellitare di Sky più adatto per la messa in onda, ma solo ed esclusivamente per una questione di visibilità.

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