video suggerito
video suggerito

Natalino Balasso denunciato per diffamazione da Zaia, in aula: “Era una battuta, non devo scusarmi”

Natalino Balasso, il comico denunciato per diffamazione da Luca Zaia, si difende dopo la decisione del governatore della regione Veneto di opporsi alla richiesta di archiviazione. “Era solo una battuta, non c’è stata alcuna aggressione. Non credo di dovermi scusare”, ha detto il comico in aula. Nei prossimi giorni, il tribunale deciderà se archiviare.
A cura di Stefania Rocco
9 CONDIVISIONI
Immagine

Non arretra Natalino Balasso, il comico che era stato denunciato per diffamazione dal governatore della regione Veneto Luca Zaia. Ascoltato in aula, l’uomo si è difeso spiegando di essersi limitato a ripostare il post pubblicato su Facebook da Marco “Furio” Forieri, post in cui il sassofonista dei Pitura Freska aveva accusato il governatore Zaia di avere fatto una proposta indecente al gruppo all’epoca in cui era pr di una discoteca trevigiana.

Balasso: “Era solo una battuta”

In aula di fronte al gip Francesca Zancan, Balasso – per cui la procura aveva chiesto l’archiviazione –  si è difeso: “Non credo di dover chiedere scusa, per che cosa? Per aver fatto una battuta? Non c’è stata nessuna aggressione a Zaia”. Balasso aveva condiviso il post Facebook in questione aggiungendo solo “E se lo dice Furio…”. Un’ironia percepita diversamente dal governatore che aveva denunciato Furio e tutti coloro che avevano condiviso il suo post, Balasso compreso. Zaia si è opposto alla richiesta di archiviazione del pm Daniela Moroni, così venerdì 18 giugno è stata celebrata l’udienza. Il giudice dovrà decidere nei prossimi giorni se archiviare o meno l’accusa. Forieri, invece, dovrà affrontare il processo la cui prima udienza non è stata ancora fissata.

Luca Zaia
Luca Zaia

Natalino Balasso: “Sarò costretto ad accettare la galera”

In un vecchio post pubblicato su Facebook all’epoca in cui aveva scoperto di essere stato denunciato dal governatore, Balasso aveva scritto: “Luca Zaia chiede ai suoi avvocati (mesi fa ma la notifica mi giunge solo ora) di chiedere al giudice di indagare su di me nel caso qualcosa che probabilmente ho detto e che però non so cos’è (nell’atto non lo dicono) abbia recato offesa a lui. Adesso io, che a differenza di Zaia non lavoro da un anno, devo mettermi a telefonare e a scrivere, insomma a perdere tempo, non per difendermi da qualcosa, ma solo per capire da cosa dovrei difendermi. Prima o poi lo verrò a sapere. Nel caso voleste dei soldi ve lo dico subito, sarò costretto ad accettare la galera, perciò niente soldi”.

9 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views