Narcos, la storia vera di Pablo Escobar da oggi su Netflix
Pronti, via. Netflix pubblica la prima stagione per intero, composta da 10 episodi, di "Narcos", produzione che racconta la faida tra la DEA e Pablo Escobar. Se pensate che questa sia "solo un'altra storia sul cartello di Medellin" vi sbagliate, perché dagli Usa la critica ha scomodato paragoni eccellenti, da "The Wire" al meglio della produzione di Martin Scorsese fino a "Scarface". Con un gigantesco Wagner Moura nelle vesti di Pablo Escobar e con Pedro Pascal, l'amato e compianto "principe Oberyn" de "Il trono di spade", la serie sonda il meccanismo criminale di quegli anni, quel plata o plomo (soldi o piombo), il sistema di corruzione messo in piedi da Escobar che ha portato il cartello di Medellin ad essere più forte ed amato delle istituzioni colombiane.
Wagner Moura, brasiliano classe 1976, arriva al personaggio di Pablo Escobar dopo il successo del cult "Tropa de Elite", film che racconta del BOPE, i servizi d'assalto brasiliani, premiato con l'Orso d'oro a Berlino nel 2008. È un'occasione d'oro per lui e per Netflix, che arriverà ad ottobre anche in Italia, che con questa serie rende a suo modo un tributo al pubblico sudamericano che, dall'esordio della piattaforma streaming nel 2010, è in forte crescita.
In attesa che in Italia vengano acquisiti i diritti di distribuzione (improbabile seppur intrigante che la serie possa essere un regalo di Netflix per l'esordio italiano), vale la pena cercare di recuperarla con i soliti mezzi presenti in rete. Una particolare che farà impazzire di gioia il pubblico più esigente: la serie è girata in lingua spagnola e inglese, un mix perfetto che restituisce fedeltà assoluta al mood di quegli anni. Con "Narcos" salgono a quota 18, le serie prodotte da Netflix che vanno ad aggiungersi alle cinque comprate in corso d'opera, tra cui la quarta stagione di "The Killing", salvata in calcio d'angolo dopo la cancellazione di Amc. Solo l'ultima delle tante dimostrazioni di forza del colosso americano.