Nadia Toffa de “Le Iene” torna nell’ospedale che fingerebbe di curare i pazienti
Nadia Toffa a "Le Iene" torna a parlare dell'ospedale che "fingeva" di curare i pazienti con macchinari spenti o rotti. Il servizio attuale, nato dalla segnalazione di alcuni dipendenti fisioterapisti sarebbe dovuto andare in onda lo scorso 7 maggio e nasce come la naturale consecuzione di un servizio già andato in onda a febbraio 2014 e per il quale al programma tv sono stati chiesti tre milioni di euro di danno. Il Policlinico in questione per smentire la versione de "Le Iene" aveva indetto una propria conferenza stampa rilasciando la sua versione dei fatti. Il servizio originario della Toffa da cui ha avuto origine la polemica riprendeva confessioni dei fisioterapisti il cui volto era stato oscurato, pazienti intenti a sottoporsi a sedute di ionoforesi con macchinari spenti, senza fili – definiti "cotti" dai dipendenti dell'ospedale – e sottoposti a terapie "fantasma", truffando così i malcapitati utenti bisognosi di cure.
Terapie fantasma e mancata igiene per i pazienti bisognosi di cure – Oltre alle terapie, il problema evidenziato nel servizio de "Le Iene" sembrava essere l'igiene e la mancata disinfezione delle spugnette comunemente utilizzate nelle terapie ai pazienti, mai cambiate e inopportunamente sterilizzate in comune detergente per pavimenti. Di rimando, il dirigente dell'ospedale si era difeso sostenendo di aver seguito tutte le procedure e accusando il programma tv Mediaset di aver montato il servizio "ad arte". Nadia Toffa è così partita nuovamente in direzione dello stesso presidio ospedaliero per mostrare tutte le ore di riprese ai dipendenti e fisioterapisti, integralmente. Il giovane dirigente non si è dimostrato disponibile in tal senso nei confronti dell'inviata de Le Iene, invitandola diverse volte ad uscire. La brava inviata è riuscita tuttavia a dare uno sguardo alla struttura ospedaliera, che attualmente è in fase di ristrutturazione: si conclude così con un "nulla di fatto" la missione della Toffa, che non è riuscita a beccare i fisioterapisti in eventuale "flagranza" di reato.