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Morto per Covid il fratello di Lina Sastri, l’attrice: “Carmine non può morire, è indimenticabile”

Morto a 73 anni Carmelo Sastri, da tutti chiamato Carmine, fratello di Lina e noto imprenditore della ristorazione a Napoli. L’attrice dà notizia della morte del Covid, ricordandolo con commozione: “Era un Re. Un gigante. Un Eroe romantico. Ogni immagine di bellezza lo rispecchierà.Ogni nota di Mozart farà risuonare la sua felicità”.
A cura di Andrea Parrella
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Lutto per Lina Sastri, l'attrice napoletana che in queste ore ha dovuto dire addio al fratello Carmelo, detto Carmine, morto per Covid. A darne notizia è proprio lei, pubblicando sui social una serie di immagini insieme al fratello, noto ristoratore napoletano e proprietario di uno dei locali più apprezzati per la cucina tradizionale partenopea.

Lina Sastri ricorda il fratello Carmine

Le immagini sono accompagnate da un ricordo scritto che trasuda tutta la commozione di questo momento: "Mio fratello Carmine ci ha lasciato. Il covid assassino lo ha vinto.Ma Carmine non può morire.É indimenticabile. Era un Re. Un gigante. Un Eroe romantico. Ogni immagine di bellezza lo rispecchierà.Ogni nota di Mozart farà risuonare la sua felicità. Ogni brillante ispirazione lo risveglierà.Ogni rischiosa azione lo ricorderà.E creerà un ristorante in cielo.Carmine non può morire. È indimenticabile".

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La vita di Carmelo Sastri

Carmelo Sastri aveva 73 anni ed ha contratto il Covid diverse settimane fa, alla fine di dicembre. Nel corso della sua vita è stato un vero giramondo, avendo modo di scoprire l'America, dove ha lavorato e si è fatto le ossa, proseguendo poi con la Germania, che pure è stata la sua casa per diverso tempo. Proprio qui iniziava la sua strada imprenditoriale, con l'apertura di un locale ad Hannover, cui poi ne sono seguito molti, prima a Londra, poi a Capri e infine Napoli, dove ritornò alla fine di questa lunga migrazione decidendo di aprire Il Bagatto, ritenuto il primo locale gay della città.

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Ma la ristorazione è stata l'approdo finale del suo percorso professionale, perché proprio nella riscoperta della tradizione gastronomica napoletana è nato La casa di Ninetta, ristorante tutt'ora in attività, che è diventato fisiologicamente anche un luogo di ritrovo per molti artisti, teatranti e musicisti amici della sorella Lina.

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