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Morto Augusto Martelli, creò le sigle di Casa Vianello e Ok il prezzo è giusto

Si è spento a 76 l’autore di alcune delle più celebri sigle per programmi e sit andate in onda a Mediaset negli anni ’80 e ’90. Collaborò, nel corso della sua carriera, anche con artisti come Mina, Jovanotti e tanti altri, oltre a dare il via alla fortunata carriera di Cristina D’Avena.
A cura di A. P.
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Grandissimo lutto per la televisione, in particolare quella di casa Mediaset, si è spento infatti, all'età di 76 anni, Augusto Martelli, musicista e creatore di sigle per la tv, che vantava nel suo repertorio i motivi portanti della televisione anni '80 e '90, specie per quel che riguardasse i programmi creati a Cologno Monzese. Martelli diede infatti vita a jingle inconfondibili e indimenticabili come quello di "Casa Vianello", la sit con Sandra e Raimondo Vianello, di "Bim Bum Bam", programma per bambini, di altri programmi del pomeriggio davvero di portata storica come "Ok, il prezzo è giusto", condotto da Iva Zanicchi, ma anche per i programmi di Bongiorno, su tutti TeleMike.

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La carriera, da Mina alle grandi sigle

Ma non, solo, la sua produzione si estende anche ad altri campi, essendo stato lui a creare il celebre inno del Milan, che ha risuonato per anni negli stadi, oltre ad aver collaborato con Cristina D'Avena, voce della Mediaset per bambini degli anni '80 e '90. Proprio Cristina D'Avena ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un ricordo dell'asrtista, con una foto d'epoca che dice tutto: "Sei stato il mio primo "Maestro" e hai tenuto a battesimo il mio esordio nel mondo della musica. Sei e rimarrai sempre nel mio cuore… Ciao Augusto!". E' questa la frase sentita della cantante sulla propria pagine che rende l'idea della notorietà che Martelli potesse avere nell'ambiente musicale. Collaborò anche con artiste del calibro di Mina, Jovanotti, Iva Zanicchi, Ornella Vanoni, Giorgio Gaber, Johnny Dorelli, Cristina D’Avena, Heather Parisi, Giuni Russo.

I guai giudiziari

Non si può dimenticare che, a caratterizzare la vita del musicista, ci fu anche uno scandaloso caso giudiziario, che ne macchiò inevitabilmente gli ultimi anni di vita. Nel 2003 Martelli venne infatti condannato dal tribunale di Como, che lo ha condannato in primo grado a un anno e sei mesi di reclusione, sospensione condizionale della pena, per reati di stampo pedopornografico. Nel 2007, la Terza Sezione penale della Corte Suprema di Cassazione ha confermato la condanna al musicista, che tuttavia non ha mai smesso di dichiararsi innocente.

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