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Morte Luca Attanasio, parla Diego Bianchi: “Mi disse che il Congo era pieno di pericoli”

L’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, morto in un attentato era stato intervistato da Diego Bianchi per “Propaganda Live”: “Ci aveva raccomandato di stare attenti al Nord Kivu, la zona dove oggi ha trovato la morte”. L’attacco, avvenuto nella zona dei monti Virunga, fra Congo, Ruanda e Uganda, sarebbe stato un “tentativo di rapimento” finito male.
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L’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, è morto insieme al carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci e all'autista del convoglio sul quale viaggiavano, nella cittadina di Goma, nella Repubblica democratica del Congo. Era stato invervistato da Diego Bianchi (Zoro) per Propaganda Live, nel 2018. "Mi raccontò quel Paese, era consapevole di tutti i pericoli", ha dichiarato il conduttore all'Ansa. La vettura su cui viaggiava a bordo l'ambasciatore italiano faceva parte di un convoglio della Monusco, la missione Onu per la stabilizzazione in Africa. L'attacco, avvenuto nella zona dei monti Virunga, fra Congo, Ruanda e Uganda, sarebbe stato un "tentativo di rapimento" finito male.

Il ricordo di Diego Bianchi

Diego Bianchi ricorda benissimo quell'incontro avvenuto per mostrare la complessità di quel luogo e i risultati della missione Onu: "Fu orgogliosissimo di offrirci piatti italiani che aveva insegnato a cucinare allo chef locale". 

Raccontò a me e ai tre giovani italiani di Medici senza frontiere la bellezza e la complessità del Congo, la storia turbolenta, gli enormi rischi che si correvano ogni giorno. Li aveva tutti ben presenti. Si parlava amabilmente ostentando tranquillità ma il tema della sicurezza era forte in ogni discorso. Mi fece impressione quanto fosse giovane e già pieno di esperienza in posti difficili, era stato anche in Nigeria precedentemente. Aveva chiara la mappatura degli italiani nel paese che non sono pochi perché, come ci spiegò bene, siamo stati nel secondo dopoguerra quando nel Congo c'era un boom economico, tra i migranti europei in cerca di fortuna.

Diego Bianchi passò in tutto due settimane in Congo con Medici senza frontiere nel 2019, diventarono un reportage per Propaganda Live: "Sono state settimane indimenticabili, un'esperienza molto forte, di posti pericolosi, posti di blocco che non sai mai come vanno a finire, di bande armate in giro con machete e mitra, bambini soldato e con il rischio di essere uccisi che è all'ordine del giorno. Una cosa che l'ambasciatore ci disse più volte, raccomandandoci di stare attenti al Nord Kivu, la zona dove oggi ha trovato la morte". 

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