Morte Boncompagni, il ricordo di Barbara D’Urso e Simona Ventura: “Un Maestro e un genio”
La morte di Gianni Boncompagni impone riflessione, silenzio e rispetto nel mondo degli addetti ai lavori dello spettatcolo e dell'intrattenimento. Un vero e proprio Maestro, così viene ricordato da tutti. Un uomo che ha rivoluzionato il linguaggio televisivo e che riempito l'intrattenimento creando quello che non c'era.
Maestro d'evasione, dotato di grande estro e leggerezza, è riuscito a stravolgere le regole di tv e radio con programmi come "Alto gradimento", "Non è la Rai" e "Domenica In". Ecco perché delle "allieve" come Barbara D'Urso e Simona Ventura, oggi lo ricordano così: "Un vero genio dello spettacolo e un maestro per tutti noi", scrive Barbara D'Urso su Facebook. La ex conduttrice di "Quelli che il calcio", che ha imparato molto la lezione del disimpegno da Boncompagni, scrive: "È morto oggi non solo un Maestro ma un vero e proprio genio della televisione. Addio Gianni Boncompagni e buon viaggio".
Pippo Baudo: "La tv di oggi non gli interessava"
Pippo Baudo ha reso onore a quello che definisce "un pilastro" e sempre all'agenzia ha dichiarato: "Gianni Boncompagni è stato un pilastro, ha segnato la storia della radio e della tv", a soprattutto ha ricordato come per lui fosse innanzitutto "un grande amico. Con ironia e creatività ha rivoluzionato la radio con Renzo Arbore, con ‘Alto gradimento' che era una trasmissione modernissima. Penso ai tanti personaggi che ha inventato. Poi, quando si è dato alla tv – ricorda ancora Baudo – ha portato la sua cifra anche sul piccolo schermo. È stato un grande scenografo, un eccezionale regista, un abile creatore di effetti. E non dimentichiamo che ha scritto anche tante nelle canzoni". Insomma, spiega il conduttore "è stato un talento multiforme, sempre spiritoso, ironico e autoironico. Negli ultimi tempi aveva scoperto il fascino della musica classica, aveva una discografia ricchissima, ascoltava von Karajan seguendolo su uno schermo gigante. La tv di oggi non gli interessava più, non la guardava, non era nelle sue corde".