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Il “papà” di Montalbano

La scomparsa di Andrea Camilleri induce a riflettere sul peso che questo personaggio ha avuto per la televisione italiana e per l’effetto che la televisione stessa ha avuto sulla sua carriera. “Il Commissario Montalbano” ci ha fatto conoscere definitivamente Andrea Camilleri. Forse non ne aveva bisogno, ma di certo sarà stato contento.
A cura di Andrea Parrella
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La morte di Andrea Camilleri lascerà il segno. Su chiunque, anche chi non era d'accordo con le sue posizioni, il suo modo di osservare il mondo, di descrivere le derive verso le quali si sta pericolosamente avviando. Un uomo dotato di un sapere sconfinato, che nella sua vita ha avuto modo di collaborare con dei giganti della cultura italiana. Eduardo De Filippo, giusto per citarne uno a caso.

Non è questa la sede più adatta per ripercorrere in rassegna quella che è stata la sua carriera letteraria, ma sorge spontaneo dire qualcosa sull'influenza che Andrea Camilleri ha avuto sulla televisione italiana. E viceversa. Perché se da un lato vi è l'indiscutibile successo di una fiction nata dai suoi racconti calati in quella Sicilia profonda, con record di ascolti che difficilmente potranno essere battuti nei prossimi anni a prodotti analoghi, non è facile comprendere se Camilleri abbia fatto più bene a Montalbano di quanto il personaggio interpretato da Luca Zingaretti sia riuscito a restituire al grande intellettuale che ci ha lasciati il 17 luglio.

E' indiscutibile, infatti, che la fama vera per Camilleri, quella popolare e trasversale, sia arrivata dopo il concepimento dello sceneggiato televisivo. Una constatazione che non deve affatto rappresentare un neo per la sua storia di scrittore e intellettuale. Anzi, si è trattato di un caso straordinario, un'occasione unica ed eccezionale, in cui un personaggio letterario è diventato un tutt'uno con l'autore che l'ha immaginato, l'attore che lo ha interpretato, i luoghi in cui le storie hanno preso vita. Come se la miscela nata dalla penna di Camilleri, finita sul volto di Luca Zingaretti, si sia salvata da quella contaminazione che spesso riguarda tutto ciò che viene toccato dalla televisione. E se la fiction italiana degli ultimi anni è stata un trionfo di brigadieri, marescialli e rappresentanti dei corpi armati vari, non è solo per il fascino narrativo inarrivabile di questi personaggi, ma anche perché quello del commissario è diventato un modello di riferimento da imitare.

Montalbano ci ha fatto conoscere Andrea Camilleri, ha permesso che il grande pubblico accedesse ai suoi scritti, che si appassionasse a un personaggio e finisse per essere morso dalla curiosità di leggere, gesto che compiamo con una fatica sempre crescente. Era Andrea Camilleri, ma per i più resterà il papà di Montalbano. 

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