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Monica Bellucci: “La mia immagine pubblica è solo una parte di ciò che sono”

L’attrice, ospite di Fabio Fazio, ha raccontato dell’esperienza di diventare Bond Girl a 50 anni, un ruolo che il regista ha immaginato come rivoluzionario.
A cura di A. P.
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Monica Bellucci è stata ospite di Fabio Fazio a Che Tempo che Fa per parlare dei suoi impegni recenti, tra vita professionale e privata, con particolare spazio dedicato al suo recente impegno nel prossimo James Bond diretto da Sam Mendes, che vedrà appunto Monica Bellucci nel ruolo di Bond Girl. Ruolo insolito per l'età dell'attrice, che al netto di una bellezza intaccabile si troverà a svolgere il ruolo della donna nella saga filmica tratta dall'opera di Ian Fleming a 50 anni. Un'età rivoluzionaria e di cambiamento, come ha detto, dopo essersi definita single ma non sola: "Nella mia vita mi son sempre successe delle cose molto forti. Quando avevo trent'anni mi pensavo decrepita a quarant'anni, invece in quegli anni ho avuto i miei due figli e poi, quando sono arrivati i cinquanta, mi è successo di fare James Bond".

Un'attrice, certamente l'italiana più nota al mondo, che sin da quando ha deciso di intraprendere la strada della moda e poi del cinema ha sempre goduto di grande libertà:"La libertà è una grossa parola, bisogna sempre tener conto delle persone che abbiamo intorno. posso dire di aver sempre avuto una famiglia che mi ha concesso di essere libera. Quando ancora ero sui libri di scuola sognavo di fare la modella guardando le immagini dei miei fotografi preferiti". Bellucci che tuttavia, a dispetto della sua notorietà internazionale, afferma di essere caratterizzata da un'accezione insolita "Sono abbastanza timida nella vita, anche in televisione tendo ad andare molto poco, però magari sul set, allo stesso tempo, mi permetto di fare delle cose più audaci".

Fazio non può evitare di chiederle quali siano i modelli di riferimento che l'abbiano resa un vero e proprio paradigma dell'italianità nel mondo: "Se ho fatto il cinema è perché mi sono ispirata alle grandi donne del nostro cinema, che lo hanno reso grande nel mondo". E cosa pensa Monica Bellucci di questa stessa immagine di cui gode nel mondo? "Si crea un'immagine e l'immagine è una cosa che sfugge al controllo, non ti appartiene più, va da sola. Non voglio dire che l'immagine che c'è di me non sia io, ma solo che sia una piccola parte di ciò che sono".

Poi l'attrice ha parlato della sua esperienza nel film di Mendes, con una bella gag preparata da Fazio, che ha ordinato due Vesper, il cocktail proverbiale el personaggio di James Bond: "Essere Bond Girl è divertente. Forse se l'avessi fatto a 30 anni sarebbe stato più normale, invece forse la cosa più interessante è farlo a 50, lo trovo più rispettoso nei confronti della donna. Sam Mendes (il regista, ndr), la trova una cosa rivoluzionaria". Anche lei è rimasta sorpresa dalla chiamata del regista, proprio peri suoi dati anagrafici:

Ho chiesto a Mendes cosa facessi a 50 anni in James Bond. Lui mi disse di aver pensato per la prima volta ad una donna adulta in James Bond.

Piccola nota quella riferita all'Italia, paese che continua ad amare ma nel quale lavorare, almeno per una questione meramente cinematografica, è sempre complesso: "Adoro l'Italia e tornarci a lavorare quando posso. E' chiaro che in Italia c'è un piccolo problema, che non è né di talento che altro, ma è politico-economico: qui si girano 50 film l'anno, a Parigi 150/200".

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