Miss Italia contro Laura Boldrini, le finaliste: “Né nude, né mute”
E' guerra fredda quella che pare essersi sviluppata tra la macchina organizzativa di Miss Italia e l'opinione pubblica, una parte di essa almeno, rappresentata dalle istituzioni, parte di esse almeno. Insomma una frangia convenzionalmente ascrivibile a Laura Boldrini, presidente della Camera dei deputati la quale, che nell'allora mese di luglio criticò profondamente i valori che erano alla base del concorso di bellezza, salutando con grande piacere l'ipotesi che la Rai vi rinunciasse definitivamente. Ci troviamo qui, dopo poco più di due mesi, a parlare di una Miss Italia che andrà ufficialmente in onda su La7, condotta da Massimo Ghini e Cesare Bocci, con la partecipazione di Francesca Chillemi, la sola che a occhio e croce sembra avere qualche legame, se non altro biografico, con il concept del concorso di bellezza. Il che non è un giudizio negativo a priori nei confronti di Ghini e Bocci, ma solo una precisazione, per mettere i puntini sulle i nel merito di una scelta che non si è capita semplicemente perché mai nessuno ci avrebbe pensato.
Detto questo, mai si era discusso di Miss Italia sì tanto negli ultimi anni, a dimostrazione del fatto che forse il piccolo terremoto che ha coinvolto la creatura dei Mirigliani ha fatto bene, donando un accenno di freschezza e vitalità a qualcosa che sembrava destinato a morire lentamente. Non è detto che non vada a perire, sia ben chiaro, ma almeno il concorso si è dato una speranza. Ebbene, se lo stesso Ghini ha riservato parole dure a tutti coloro che avevano acclamato la cancellazione di Miss Italia dai palinsesti Rai, affermando ci fosse stata un'ondata di ipocrisia e finto buonismo, adesso sono proprio le concorrenti a dare il benservito a Laura Boldrini, tramite un messaggio low cost che ha tutta l'impressione di essere indirizzato a lei: tutte le concorrenti della finale che andrà in onda a fine ottobre si sono fatte fotografare indossando delle magliette con su scritto "Né nude, né mute".
Questo a dispetto di tutti coloro che negli ultimi tempi avevano definito Miss Italia come un'inutile sfilata di corpi senza una voce, appunto. Quale fazione prevarrà culturalmente è difficile saperlo, quel che ci si sente di dire è che la risoluzione può stare in una via di mezzo: sia la soppressione totale, sia il protrarsi di imbarazzanti dirette televisive come quelle degli anni scorsi non avrebbe comunque significato un cambio di passo significativo nel senso di un miglioramento. Tanto per cominciare, particolare forse poco influente, sarebbe stato un ottimo segno vedere sulle magliette delle Miss che i né di tutte le ragazze avessero l'accento acuto. E invece..