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Minoli e Freccero, i pensionati Rai che non mollano

I due, usciti quest’anno dal servizio pubblico per limiti di pensionamento raggiunti, continueranno ad avere una parte attiva a Radio 24 e Cubovision. A dispetto delle loro competenze, molti si chiedono quando arriverà il turno dei giovani.
A cura di Andrea Parrella
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L'aveva detto, Carlo Freccero, qualche settimana fa in un'intervista a Il Fatto Quotidiano, di sentirsi ancora fresco, vivo da un punto di vista professionale più che mai, ed annunciava di avere tutte le intenzioni di cominciare, eventualmente, anche un percorso politico autonomo. Lo aveva fatto intendere anche Giovanni Minoli, uscito quest'anno dalla Rai con la fine del format di successo de La Storia Siamo Noi, con il chiaro disappunto del suo ideatore, che evidentemente continuava a ritenerlo non usurato. Ma i due, entrambi gaudenti di un cuscinetto sostanzioso quale quello della pensione ottenuta dopo i dovuti anni di lavoro alla Rai, non mollano. Seguendo percorsi diversi, entrambi continueranno a restare in trincea. Percorsi legittimi tra l'altro, viste le competenze note, nell'uno e nell'altro campo di competenza. Ma è una classica occasione per domandarsi quand'è che arriverà il turno dei giovani, così come giustamente sottolinea Dagospia.

E' quanto chiedono gli spettatori di Radio24, emittente di riferimento di Confindustria, dove Giovanni Minoli condurrà una striscia mattutina chiamata Mix24: se arruolate i pensionati quando arriva il momento dei giovani?". Domanda che varrebbe la pena porsi anche in merito alla nuova collocazione di Carlo Freccero, arruolato da Cubovision, la tv on demand di Telecom.

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