Mika: ‘vaffa’ e altre parolacce in diretta per spiegare gli esordi difficili
Il cantante inglese (ma ormai italiano d'adozione) ha portata una ventata di allegria e qualche brutta parola in diretta a Che tempo che fa, programma in cui ha presentato il singolo ‘Good Guys‘ – in cui canta dei miti gay con cui è cresciuto – e, per la prima volta, ‘Last Party', tratti dal suo ultimo album ‘No place in heaven'. Con l'italiano sbilenco e divertente noto a chiunque segua X Factor di cui è uno dei giudici, il cantante ha fatto sorridere il pubblico della trasmissione condotta da Fabio Fazio che, a sua volta, ci ha anche scherzato, così come lo stesso Mika.
Mika ha presentato l'album spiegando come abbia voluto fare un album ispirato agli anni '60
Da tre anni ho cambiato molto la mia vita e in questo quarto album ho messo in pratica la libertà che ho trovato nella mia vita
Mika si è aperto, parlando di come la sua vita sia molto cambiata in questi ultimi anni, dopo aver vissuto per molto tempo troppo legato a ciò che si diceva di lui, ossessionato dalla sua musica, ha detto, finché non ha scelto, alla soglia dei 30 anni di dare un cambiamento e prendere "la decisione di essere più giocoso". Il cantante, dichiaratamente gay, ha anche parlato del concetto di differenza. Ha raccontato, infatti, di un incontro avuto in una scuola e della domanda di un bambino di 8 anni che gli chiedeva di come difendersi dal bullismo ed è stato in quel momento che il cantante ha parlato di ‘differenza' come valore
Io ho una teoria: la differenza è la qualità che fa paura a tutti perché la differenza ha un valore che ti può dare una chance nel mondo esterno (…). Il bullismo è un modo per opprimere quello che tu hai di speciale.
Divertente il momento in cui il cantante ha spiegato i suoi esordi, delle porte in faccia e di una madre sempre presente, a volte anche troppo. Si è scatenato nel raccontare di quando andavano con walkman alla mano nelle sedi delle etichette a consegnare i lavori, lasciandosi andare a una espressione molto italiana quando ha descritto lui e la madre fuori alle segreterie in attesa di notizie:
Sembravamo i ca**i
si è lasciato sfuggire prima di condire il concetto con un altro paio di parolacce tipicamente italiane: un mer*a e un vaffa, per rendere chiara l'idea nell'ilarità generale.
Prima di chiudere l'intervista ribadendo l'importanza avuta dal leader dei Queen Freddy Mercury, e della festa che diede appena saputo che era malato di AIDS, ha voluto raccontare di quando era piccolo ed era dislessico, e la madre gli ricordò di come "Basta avere anche solo un talento e questo non farà scorgere i difetti".