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Michele Santoro: “Servizio Pubblico non finirà, ci saranno altre storie da raccontare”

Nei giorni scorsi, il giornalista aveva annunciato di voler lasciare “Servizio Pubblico”. Stasera andrà in onda l’ultima puntata della stagione. In una lettera scritta a coloro che hanno sostenuto il progetto, però, ha spiegato che il programma non finirà, semplicemente cambierà forma.
A cura di D.S.
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Il mese scorso, Michele Santoro ha manifestato l'intenzione di lasciare "Servizio Pubblico". Le sue parole sono state:

"Con la puntata del 18 giugno finisce Servizio Pubblico. Una trasmissione che ha segnato una parte importante della storia della tv italiana perché è nata senza avere nessun canale di distribuzione e che è riuscita a fare di una piattaforma distributiva della portata dello 0,3, a contenere l'8% di ascolto".

Stasera su La7 andrà in onda l'ultima puntata della stagione. L'appuntamento con "Servizio Pubblico – Rosso di sera" è per le 21:10, in diretta da Firenze. Il giornalista ha indirizzato una lettera a coloro che hanno sostenuto il suo progetto, comunicando che in realtà Servizio Pubblico non finirà ma ripartirà sotto un'altra forma:

“Ci saranno ancora altre storie da raccontare, altre voci da ascoltare ed è per questo che Servizio Pubblico non finisce qui. Finisce solo un certo tipo di trasmissione. Servizio Pubblico riparte da Firenze e continua; e io vi aspetto alle prossime puntate. Insieme abbiamo scritto una pagina inedita nella storia dei media, una pagina che nessuno potrà cancellare”.

Michele Santoro ha spiegato come la trasmissione da lui condotta, abbia rivoluzionato il panorama televisivo italiano:

“Servizio Pubblico è studiato in molte università europee come un caso unico di trasmissione televisiva nata dal basso, grazie a una rete di sottoscrittori, senza avere alle spalle un grande gruppo televisivo. Se altri autori e altri giornalisti si fossero uniti a noi sarebbe già potuta nascere una televisione indipendente”.

Infine, si è rivolto ai singoli sottoscrittori, sottolineando quanto sia stato importante il loro aiuto:

“Grazie a te abbiamo dato voce ai precari, agli immigrati, agli studenti. Grazie a te abbiamo potuto puntare le telecamere sui misfatti politici e sulla corruzione”.

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