Medici corrotti dalle case farmaceutiche
Dopo il servizio sulle presunte torture che i militari italiani avrebbero fatto ad alcuni uomini iracheni, "Le Iene" si sono occupate dello scandalo relativo ai medici corrotti dalle case farmaceutiche. Il gioco è semplicissimo: il medico prescrive, o meglio "preferisce" questo farmaco ad un altro, e il rappresentante della casa farmaceutica in questione lo ricambia pagandolo. "Prescrivo la vostra roba a più non posso" e ancora "Se serve smaltire alcuni prodotti, ditemelo che prescrivo" queste le parole di un medico. I doni possono consistere in denaro contante, buoni benzina, regali e gadget. Più o meno la ricompensa si aggira intorno a 1,50 euro per prodotto venduto (il cui costo in farmacia, per il paziente, può arrivare anche oltre le 40 euro). Le vittime sono i cittadini inconsapevoli di questo "mercato" che potrebbe portare il medico a prescrivere farmaci inutili.
Anche le vacanze camuffate da congressi potrebbero essere una buona ricompensa per medici corrotti. Stando ai recenti provvedimenti, i medici dovranno lavorare 6 ore al giorno e non potranno essere accompagni né da mogli né da amanti; tra l'altro non potranno alloggiare in resort o posti da sogno, questo chiaramente per evitare che i congressi si possano trasformare in "viaggi regalo" che premino i medici più "virtuosi", ovvero quelli che hanno venduto di più un certo prodotto. Peccato che, fatta la legge, trovato l'inganno: una signora che organizza congressi medici ha spiegato a "Le Iene" che basta fatturare all'estero ed essere bravi a trovare un "minimo di copertura" per raggirare la legge italiana. Questo, è doveroso ricordarlo, è un reato punibile con la galera, come ha precisato Nadia Toffa.