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Maurizio Costanzo: “A chi dice che bisogna fare programmi per giovani lo ammazzerei”

In autunno Maurizio Costanzo tornerà nella cabina di comando di alcuni progetti, vecchi e nuovi, e trova l’occasione, in un’intervista con l’Ansa di discutere di Domenica In, ma anche dell’età media di chi guarda la tv.
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Maurizio Costanzo ha attraversato, nel bene e nel male, la Storia, culturale e storica del nostro Paese, forgiando anche, in parte, la televisione come la conosciamo e l'abbiamo conosciuta. Ancora oggi non vuole saperne di fermarsi e continua a macinare incarichi che lo pongono sempre nella migliore posizione per vedere il percorso che la nostra tv sta facendo, calibrandolo con un'esperienza enorme che gli permette, talvolta, di vedere le cose da un punto di vista privilegiato e poter, in questo modo, gestire al meglio quanto è nelle sue mani.

In un'intervista all'Ansa, infatti, il conduttore, che a partire da settembre sarà impegnato su più fronti – debutterà come capo progetto della nuova Domenica In su Rai Uno condotta da Paola Perego e Salvo Sottile, oltre a tornare con quattro appuntamenti del Maurizio Costanzo Show e con quello bisettimanale su Rtl 102.5 con Radio Costanzo Show – si fa beffe di chi, invece, della tv ne parla senza averne alcuna conoscenza o, semplicemente, senza studiarne i dati.

A chi dice, infatti, che i programmi odierni dovrebbe guardare di più ai giovani, Costanzo rimprovera una scarsa conoscenza e forse un po' di ingenuità:

Il pubblico della tv generalista ha un'età media alta, è questo il target di riferimento. Quando sento qualcuno dire ‘facciamo un programma per i giovani', lo arresterei.

Parlando, poi, proprio di ‘Domenica In', torna sull'argomento specificando:

Ho consultato i dati del marketing: l’età media dei telespettatori del programma è di 64-65 anni: è su di loro che dovremo costruire il progetto, giocando in primo luogo sulla memoria.

E proprio per giocare sulla memoria Costanzo non poteva che far ricorso a una delle più grandi risorse della televisione pubblica, ovvero il repertorio:

Lo straordinario materiale delle Teche Rai ma vogliamo anche ricostruire fatti di cronaca di ieri e di oggi, in grado di interessare il pubblico

Perché in fondo, dice, "La sfida? Sempre la stessa, realizzare programmi che la gente veda". Ed è difficile dargli torto.

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