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Mattioli racconta la morte di sua moglie: “Ha sofferto tanto, mi sentivo impotente”

“La sera torno ancora a casa e guardo il letto vuoto: ecco cos’è la solitudine”. L’attore romano, si commuove a Verissimo, confidando a Silvia Toffanin del dramma che ha dovuto affrontare per sette anni, vedendo la moglie morire lentamente.
A cura di A. P.
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Il suo nuovo film, Ambo, una favola che piano piano diventa commedia, è uno dei motivi che fa andare avanti Maurizio Mattioli, il quale non ha mai abbandonato il suo lavoro nonostante la tragedia che lo ha colpito negli ultimi anni. L'attore si è confessato a Silvia Toffanin a Verissimo, a poco più di un mese di distanza dalla morte di sua moglie, finita dopo 7 anni e mezzo di sofferenza in seguito ad un incidente che l'aveva completamente paralizzata. Commosso, ma molto fiero, Mattioli ha raccontato il dramma che ha vissuto, quello dell'impotenza e del dolore dovuto al dolore patito dalla persone che gli stava a fianco:

Mia moglie è stata male per 7 anni. Io sono un uomo di fede, ma se c'è una cosa che non sopporto è la sofferenza gratuita in eccesso. Ha sofferto troppo, sarebbe stato meglio se fosse finita qualche giorno prima. La cosa che non mi fa rassegnare è che ero assolutamente impotente, avrei spaccato il mondo per non farla soffrire, ma purtroppo qualcuno ha voluto che andasse così. Accetto tutto e spero di rivederla.

Il pellegrinaggio per la ricerca di qualcuno che potesse aiutarla, l'incontro di persone fidate e meno affidabili, anche questo c'è stato nella vita dell'attore, che continua a raccontare il dramma della perdita della moglie: "Ebbe un incidente sette anni e mezzo prima, è rimasta paralizzata subito e poi siamo andati in giro per l'Italia a cercare qualcuno che potesse aiutarla. Abbiamo incontrato persone per bene, ma anche millantatori. Non potevo vivere col rimorso di non aver provato tutto. Noi non avevamo figli, la mia unica figlia l'avevo avuta in un altro matrimonio. Eravamo quindi completamente soli, ho dovuto fare da me con qualche amico fidato e qualche sua amica che ci hanno sempre dato una grossa mano".

Tuttavia l'attore ammette come sia stato il lavoro uno dei principali motivi di sollievo, qualcosa che non ha mai abbandonato e gli ha dato la forza di andare avanti, nonostante tutto: "Ma il lavoro mi aiuta, mi ha sempre aiutato, anche perché lei non voleva che non andassi a lavorare per stare con lei. La sera torno ancora a casa ancora guardo il letto vuoto: ecco la solitudine: mi manca molto. Però mi convinco sempre più che la rivedrò".

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