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Massimo Giletti incontra Cairo per decidere del suo futuro: resta a La7 o va via?

Il 26 giugno il conduttore incontrerà il patron di La7 per decidere quale sarà il suo futuro televisivo. Dalle ipotesi di un ritorno in Rai, all’interessamento di altri gruppi (si vocifera di una proposta da parte di Mediaset), nelle prossime ore Giletti scioglierà uno dei nodi principali del telemercato estivo. La possibilità che resti alla corte di Cairo non è affatto esclusa.
A cura di Andrea Parrella
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Il destino televisivo di Massimo Giletti è uno dei temi di questa estate. Il conduttore, tra i volti di punta di La7 almeno fino a scadenza del suo contratto prevista per il 30 giugno, non ha ancora reso noto se rinnoverà l'accordo con la rete di Urbano Cairo, o se nel suo futuro ci siano altre mete. Dal tanto chiacchierato ritorno in Rai, le cui quote sono in discesa dopo che in primavera la cosa pareva fatta, alle offerte di altri gruppi che sarebbero arrivate a Giletti negli ultimi mesi (si parla insistentemente di un'offerta di Mediaset).

Le parole sibilline con cui Giletti aveva chiuso la stagione di Non è l'Arena"Non so dove andrò, ma qui ho vissuto molto bene" – parevano una premessa chiara ad un addio a La7 che in realtà non appare più così scontato. Stando a quanto apprendere Fanpage, il conduttore il 26 giugno incontrerà Urbano Cairo, l'editore che in questi due anni gli ha dato possibilità di esprimersi in uno spazio televisivo, quello della prima serata, che a viale Mazzini gli era stato concesso prevalentemente per programmi di intrattenimento e non per l'approfondimento giornalistico.

Cosa farà, quindi, Massimo Giletti? Le possibilità di una permanenza a La7 riprendono quota in nome di un ragionamento che potrebbe portare Giletti a preferire una maggiore libertà dal punto di vista editoriale, evitando il pericolo concreto di diventare oggetto di strumentalizzazione politica. Il discusso addio di Giletti alla Rai ha indotto molti esponenti politici di rilievo, in particolare i due attuali viceministri, ad esporsi in favore del conduttore perseguendo una linea di opposizione alla Rai espressione del periodo renziano. Questa logica porterebbe ad escludere la pista Rai, perché per quanto Giletti abbia dimostrato con i numeri e gli scoop di queste due stagioni di "Non è l'Arena" che la sua cacciata dalla Rai sia stata quanto meno discutibile, correrebbe il serio rischio di essere bollato da un punto di vista politico. Nelle prossime ore potremmo conoscere la decisione del conduttore.

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