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Massimiliano Cavallari: “Senza Bruno Arena mi sentivo annientato”

In un’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni Max Cavallari parla del suo debutto con “La Cena dei cretini”, sitcom in 12 puntate dal 13 Maggio su Comedy Central. Poi il comico dei Fichi d’India confessa che senza Bruno Arena si è sentito completamente annientato.
A cura di Fabio Giuffrida
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Massimiliano Cavallari, spalla storica di Bruno Arena dei Fichi d'India, ha deciso finalmente di farsi forza e di cominciare di nuovo a lavorare senza, però, il suo "gemello". Arena infatti resta in cura in un centro di riabilitazione specializzato, è cosciente, non parla e per fortuna non è morto (notizia falsa e destituita di ogni fondamento divulgata ieri sul web). Cavallari tornerà in video con La Cena dei cretini, una sitcom in 12 puntate che verrà trasmessa dal 13 Maggio su Comedy Central: ma il comico non ha alcuna voglia di dimenticare il suo passato glorioso al fianco di Arena, non riuscirà mai a digerire questa amara vicenda; spesso infatti sente la mancanza del suo amico e collega. La speranza ad ogni modo è sempre l'ultima a morire: Cavallari sogna che Arena un giorno possa tornare a lavorare, che possa ristabilirsi anche perchè i miglioramenti lasciano ben sperare. A Gennaio tra l'altro faranno una festa per i loro 25 anni di cabaret e il comico dei Fichi d'India, come ha scritto su Facebook, nel frattempo sta scrivendo un libro.

Bruno Arena ha "battezzato" il progetto di Cavallari:

Ogni tanto vado da lui, stiamo insieme, ascoltiamo un po' di jazz. Si deprime un po' iniziando a rendersi conto di quello che gli è successo. Gli ho anche parlato del mio nuovo progetto, c'era anche la moglie. Lui ha capito, mi faceva cenno di sì, mi ha stretto la mano e mi ha fatto coraggio.

Queste le parole del comico dei Fichi d'India a Tv Sorrisi e Canzoni, un'intervista nella quale ha anche parlato di come ha reagito alla notizia che Arena ovviamente non avrebbe più potuto lavorare con lui:

Un incubo, 25 anni insieme: mi sentivo completamente perso, annientato. Anche ora, quando sono in scena, ogni tanto mi giro istintivamente verso destra cercandolo.

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