Masha e Orso non chiude ma ha bisogno di idee, si va verso un lungo stop
Un successo planetario con oltre 37 versioni in tutto il mondo eppure non si sorride alla Animakkord, lo studio che produce gli amatissimi "Masha & Orso". Le dichiarazioni del patron Dmitrji Loveyko rilasciate al magazine russo Izvestia, tradotte da Il Fatto Quotidiano, lasciano con il fiato sospeso quella generazione di genitori che proprio grazie alle avventure della bambina combinaguai e del suo paziente e fedele guardiano Orso, si ritrovano a risparmiare in fatto di babysitter e passatempi elettronici. La produzione sarebbe arrivata in una fase di stallo creativo e, dopo due stagioni, il produttore ha dichiarato che lo studio ha bisogno di "raccogliere le idee e pensare bene a come e quando realizzare la terza stagione".
La parola "chiusura" non è neanche lontanamente menzionata, ma ci sono diverse grane da risolvere. Su tutte, la voce di Masha da sostituire data la defezione della doppiatrice attuale, ormai 13enne e con la voce completamente cambiata. "Non riusciamo a trovare una sostituta all'altezza" riferisce il patron della Animakk0rd, che si trova così di punto in bianco a dover compiere una scelta topica per la produzione. Già perché in fatto di doppiaggio non si scherza: provatelo a chiedere a Massimo Lopez che ha dovuto raccogliere la pesante eredità di Tonino Accolla, la voce di Homer J. Simpson.
I problemi legati a "Masha e Orso" in questo momento sono semplicemente di natura tecnica e artistica, non finanziari. Certo c'è bisogno di nuove storie, questo presuppone forze fresche da aggiungere nel team.
Non annunciamo ancora la terza stagione, e non lo faremo ancora per qualche mese, perché abbiamo bisogno di riflettere su luoghi, personaggi, storie. Non è facile andare avanti tenendo alto il livello.
Masha e Orso è trasmesso in Italia da Rai YoYo, la seconda stagione termina con Masha che saluta l'amico Orso, trasferendosi finalmente in città (la fiaba originale è tutt'altro che rassicurante come la sua trasposizione animata). Ecco il lavoro da fare: sostenere una terza stagione con la struttura narrativa che c'è adesso è altamente improbabile.
