Marta Russo oltre una foto, su Rai2 il documentario sulla morte della giovane studentessa
È stato uno dei casi di cronaca più eclatanti registrati in Italia alla fine degli anni Novanta. Per molto tempo quello di Marta Russo è stato un mistero, una morte senza un preciso movente avvenuta all'Università la Sapienza di Roma, il 14 maggio del 1997 un proiettile la raggiunge alla testa. Dopo alcuni giorni di agonia, per la studentessa 22enne non c'è nulla da fare e da lì inizia un processo, prima di tutto mediatico, che congela il volto di Marta Russo in un'istantanea, una fototessera che diventa il simbolo della sua storia e di quella vicenda di cronaca.
Il 21 ottobre su Rai2
Il tempo ha fatto il resto, con un processo che ha individuato i colpevoli, ma che ha tuttavia impedito di far emergere chi fosse davvero Marta Russo. Cosa che oggi prova a fare “MARTA – Il delitto della Sapienza”, una coprodu- zione Rai Documentari e Minerva Pictures, prodotta da Gianluca Curti e Santo Versace, per la regia di Simone Manetti, in prima visione giovedì 21 ottobre alle 21.15 su Rai2 e disponibile su RaiPlay.
I diari segreti di Marta Russo
Un documentario che racconta Marta Russo a partire dai suoi diari segreti ritrovati dalla sorella Tiziana, 9 quaderni, circa 700 pagine scritte in circa 11 anni dal 1985 al 1996, che la famiglia ha voluto condividere in questo documentario. È la prima volta che vengono resi pubblici. Materiale su cui Emanuele Cava, Gianluca De Martino e Laura Allievi hanno scritto il documentario sorretto da Silvia D’Amico che dà la voce a Marta. Così la vicenda giudiziaria legata al caso di cronaca e il privato di Marta Russo vengono raccontati su due assi narrativi che corrono parallelamente. “Voglio essere felice in questa vita, e non in futuro – si legge nei diari di Marta Russo – ma nel presente, per ogni attimo che vivo. Perché non so quanto potrò vivere e cosa ci sarà dopo".
Per la realizzazione del documentario, sono stati utilizzati i materiali delle teche Rai, dai telegiornali alle interviste, i grezzi relativi al processo, che si intrecciano con il materiale di archivio messo a disposizione dalla Polizia di Stato, da elementi inediti a registrazioni, intercettazioni telefoniche e ambientali, filmati degli interrogatori e, naturalmente, le interviste alle persone vicine a Marta Russo, chi l'ha amata.
Ad accompagnare lo spettatore, però, sarà sempre la voce di Marta che sembra chiedere, di andare oltre, di parlare anche del dopo, per riesaminare dall’inizio alla fine quanto accaduto dopo la sua morte, raccontando le indagini e i molti nodi rimasti irrisolti, che ancora, dopo 24 anni, portano alle stesse domande senza risposta.